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IL FATTO

«Non riuscivo neppure a deglutire»: il racconto choc al processo per stalking

La ragazza ha testimoniato in aula a Torino: «Avevo paura, non riuscivo nemmeno a guardarlo».

«Non riuscivo neppure a deglutire»: il racconto choc al processo per stalking

Il tribunale di Torino

È iniziato oggi presso il Tribunale di Torino il processo a carico di un giovane italiano accusato di aver aggredito l’allora fidanzata e, in seguito alla rottura, di averla perseguitata con comportamenti ritenuti molesti e invasivi. I fatti risalgono all’estate del 2022 e si sono verificati in Sardegna, all’interno di un villaggio turistico dove entrambi lavoravano come stagionali. Secondo l’accusa, durante un litigio avvenuto in una stanza della struttura, il ragazzo – in evidente stato di ebbrezza – avrebbe afferrato la compagna per il collo, provocandole ecchimosi e dolore fisico. La ragazza, oggi 23enne e residente in un Comune della collina torinese, ha testimoniato in aula: «Dopo quell’episodio, ho deciso di lasciarlo e sono partita con mio padre per una breve vacanza all’estero. Avevo dolori in tutto il corpo e, per i lividi al collo, non riuscivo nemmeno a deglutire». Rientrata a casa, la giovane avrebbe cominciato a notare la presenza insistente dell’ex nei pressi della sua abitazione. «Pensavo che avrebbe accettato la mia decisione – ha aggiunto – ma mi resi conto che non avevo più il controllo della situazione». Il 20 settembre 2022, il ragazzo si presentò sotto casa con un mazzo di fiori, gesto che spinse la famiglia a contattare i carabinieri. «Era tranquillo e diceva di voler chiarire», ha dichiarato in aula uno dei militari intervenuti. «Ma la ragazza era profondamente scossa e non voleva nemmeno guardarlo. Alla fine, lui se ne andò in taxi». I contatti sono proseguiti anche tramite social network. L’imputato avrebbe contattato amici e conoscenti della giovane, nel tentativo di farle arrivare le proprie scuse. Un ex compagno di scuola ha riferito: «Mi scrisse dicendo che quella sera era ubriaco e che stava vivendo un momento difficile per la perdita del padre». Un’amica della ragazza ha raccontato di aver ricevuto messaggi alle tre del mattino, contenenti spiegazioni e scuse rivolte anche a lei. «Lei mi aveva già raccontato l’accaduto, così feci gli screenshot e li consegnai ai carabinieri il 12 ottobre», ha detto.

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