Ivrea, un solo nato ogni tre morti: la città invecchia e non riesce a invertire la rotta

A Ivrea il tempo sembra scorrere più lentamente, ma non per le nuove generazioni. Nell’ultimo anno, secondo i dati dell’Ufficio Anagrafe comunale, ogni tre decessi si registra una sola nascita. Un dato che fotografa una città sempre più anziana e con un futuro demografico in bilico.

Nel 2025 sono nati 112 bambini, un numero in crescita rispetto agli 84 del 2023, ma ancora troppo basso per compensare i 297 decessi registrati nello stesso periodo. Il saldo naturale risulta quindi negativo di 185 unità, un dato peggiore di quello registrato sia a Torino sia a livello nazionale, dove la mortalità non supera il doppio della natalità.

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Gli abitanti complessivi restano quasi invariati rispetto all’anno precedente – 22.805 residenti – ma la stabilità è frutto esclusivo dell’aumento degli stranieri iscritti all’anagrafe (+114 unità), un dato che, da solo, non basta a modificare la tendenza.

Il quadro anagrafico conferma un forte squilibrio generazionale: i bambini da 0 a 6 anni sono appena 738, il 3,2% della popolazione. Sommando adolescenti e minori, la percentuale sale al 9,5%, mentre gli over 65 rappresentano il 32%, contro una media regionale del 26,4% e nazionale del 24,7%. Gli ultra 75enni sono 3.917, pari al 17% dei residenti.

Gli stranieri — circa 2.359 persone, il 10% del totale — offrono un piccolo contributo alla natalità con 19 nuovi nati e un solo decesso, ma non riescono a compensare il declino complessivo.

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