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Chieri
07 Novembre 2025 - 07:46
Ormai è questione di giorni - anzi di ore - per conoscere il nome della misteriosa muffa che, ormai da mesi, sta infestando le due grandi tele di Guglielmo Caccia - detto il Moncalvo - conservate nella chiesa di San Domenico a Chieri. Per avanzare con il restauro, è infatti fondamentale conoscere l’identità del ‘nemico’, per poterlo combattere nel modo più efficacie.
E, intanto, la comunità chierese si stringe a quella dei frati domenicani, a cui è da sempre fortemente legata. Si è anche dato vita ad una sorta di 'consulta', coordinata da Serena Zucchi per unire le forze e mobilitarsi in favore della causa, organizzando eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi. I costi per gli interventi necessari a salvare questo patrimonio di arte e storia del territorio ammontano a circa 60mila euro.
La questione è seguita dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Torino e pare che il fenomeno interessi anche altre opere nel torinese e nell’astigiano. Ma facciamo un passo indietro. Le prime avvisaglie della presenza dell’ignoto batterio a Chieri si sono manifestate ad inizio anno e la situazione ha iniziato a peggiorare in primavera-inizio estate. Scatta così l’allarme da parte degli stessi frati domenicani, che si attivano per riunire un 'team di salvataggio'. Nella squadra di lavoro anche gli architetti Giovanni Milone e Paolo Giannetto e i restauratori Perino Giorgio e Ornella Prato. Le opere vittima dell’'attacco biologico' – databili agli inizi del 1600 – sono montate su telaio ligneo e collocate in nicchie architettoniche ai lati del presbiterio. Si tratta de La Moltiplicazione dei pani e dei pesci e La Resurrezione di Lazzaro, quest’ultima colpita dalla muffa in maggior misura.

E così, ottenuto il via libera dalla Soprintendenza e dalla Curia per l’avvio dei lavori e con il patrocinio del Comune di Chieri, nella seconda metà di settembre - con l’aiuto di ganci, corde e impalcature - si è proceduto a staccare le tele dalle pareti, mantenendole in posizione verticale. Il che ha permesso di esaminare anche la parte posteriore dei dipinti, confermando la gravità della situazione. Il passo successivo è quindi stato un esame istologico della tele ed un’analisi del microclima della chiesa, appoggiandosi anche all’intervento del biologo Sergio Enrico Favero Longo. Non resta quindi che aspettare i risultati delle analisi, per capire con che tipologia di muffa si ha a che fare e quali sono i fattori che ne hanno favorito la proliferazione.

Domenica 9 novembre, in occasione dei 400 anni dalla morte del Moncalvo, si potrà poi prendere parte - dalle 15.30 alle 18 - ad una visita (gratuita) itinerante dei luoghi che ne conservano le opere a Chieri, oltre a San Domenico. Il percorso conta sette siti, dove ad attendere i visitatoti ci saranno dei volontari di Carreum Potentia. Ci si potrà muovere autonomamente o partire dal punto di ritrovo in via Vittorio Emanuele II, 63. Qui sarà distribuita la mappa delle tappe. Il 20 novembre e il 25 novembre, ci saranno poi le 'Cene in Convento'. Un'occasione per contribuire alle spese di restauro, mangiare nel refettorio del convento e osservare le opere del Moncalvo in San Domenico da un'inedita prospettiva - a distanza ravvicinata - sfruttando le impalcature dei lavori. Alle 19.45 ci sarà infatti una visita guidata della chiesa (via San Domenico, 1) con Padre Pio Marcato, reggente della domus, il restauratore Perino e i volontari di Carreum Potentia, tra aneddoti e aggiornamenti sulle fasi del restauro. Prenotazione con almeno 5 giorni di anticipo al 3389972605 (donazione minima consigliata: 50 euro a persona).
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