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Ubertini verso la perdita di autonomia, la proposta di dimensionamento divide Caluso e Chivasso

L’istituto verrebbe smembrato tra Martinetti e Newton: timori per identità, iscrizioni e futuro della sede di Chivasso

Ubertini verso la perdita di autonomia, la proposta di dimensionamento divide Caluso e Chivasso

A quasi un anno dalle rassicurazioni della Città Metropolitana sul futuro dell’Istituto Ubertini di Caluso, il quadro è radicalmente cambiato. Il nuovo piano di dimensionamento scolastico richiesto dal Governo e illustrato ieri in Regione prevede infatti la perdita dell’autonomia dell’istituto e la sua suddivisione tra due realtà diverse: l’agrario confluirebbe nel Martinetti di Caluso, mentre l’alberghiero passerebbe al Newton di Chivasso.

La notizia, non ancora ufficiale ma ritenuta ormai praticamente certa, rappresenta un duro colpo per un istituto che vanta quasi 160 anni di storia. A complicare ulteriormente il quadro c’è l’obbligo imposto dal Ministero dell’Istruzione del Merito alla Regione: procedere al dimensionamento per l’anno scolastico 2026/2027 entro il 30 novembre, pena il rischio di dover restituire fondi del PNRR. Una scadenza che rende improbabili ripensamenti dell’ultimo minuto.

Oltre alla perdita della presidenza, a preoccupare sono gli effetti sul territorio. I residenti temono un possibile depotenziamento dell’offerta formativa e, soprattutto, la sorte della sede alberghiera di Chivasso, rinnovata da poco con importanti investimenti. Con corsi simili già presenti a Caluso, si teme che l’edificio di via Ajma possa rimanere senza una chiara destinazione, riaprendo discussioni su un possibile utilizzo per il Liceo Musicale o per dare supporto ad altri istituti del circondario.

A spiegare la posizione della Città Metropolitana è la consigliera Caterina Greco, che chiarisce come l’ente non avesse deliberato alcuna soluzione autonoma: «La Regione ha attivato una commissione tecnica in seguito alle indicazioni del Ministero. Su dieci possibili dimensionamenti, ne sono stati confermati sette, tra cui quello dell’Ubertini: a Caluso andrà al Martinetti, mentre la sede di Chivasso passerà al Newton».

Il Comune di Caluso ribadisce la sua contrarietà. La consigliera Mariella Settia sottolinea come l’Ubertini sia «parte integrante del territorio e della sua identità» e come l’accorpamento rischi di ridurre l’attrattiva accumulata in anni di crescita. La proposta dell’amministrazione resta quella avanzata un anno fa: aggregare l’Ubertini con un altro istituto professionale della zona, non con il Martinetti.

Più rassegnata la posizione di Chivasso. «Non abbiamo voce in capitolo – afferma il sindaco Claudio Castello –. Come Comune dobbiamo attenerci alle decisioni prese da altri livelli istituzionali».

Intanto, mentre sono in calendario altre riunioni nei prossimi giorni, per oggi è previsto un presidio dei sindacati davanti a Palazzo Lascaris a Torino, dove il tema del dimensionamento continuerà a far discutere.

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