Il cardinale Repole al Rifugio Massi di Oulx: "Prima della nazionalità, ci sono degli occhi"

Questa mattina il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, ha fatto visita al Rifugio Massi di Oulx, accompagnato da don Luigi Chiampo. Il passaggio al Rifugio Massi, punto di riferimento lungo la rotta alpina per tante persone in viaggio, ha offerto l’occasione per ascoltare operatori e volontari e per vivere in prima persona le criticità quotidiane: bisogni immediati, tempi imprevedibili, l’urgenza di risposte coordinate. Repole ha scelto parole semplici, ma nette, per rimettere al centro lo sguardo sull’altro. “Prima del colore della pelle, prima della nazionalità, prima del fatto che hai attraversato con un barcone il mare per arrivare in un altro paese, ci sono degli occhi. Se noi ci dimentichiamo di guardare quegli occhi secondo me ci impoveriamo nella nostra stessa umanità. Poi certo per essere pienamente uomini si tratta anche di organizzare l’accoglienza, l’ospitalità facendo in modo che sia qualcosa di giusto e che sia qualcosa di bello per tutti”.

Al centro, anche il ringraziamento ai tanti volontari che si avvicendano nel servizio, sostenendo con discrezione un’attività essenziale: accompagnare, orientare, offrire riparo. Dal responsabile del Rifugio, don Luigi Chiampo, è arrivato un appello esplicito: servono fondi per tenere in piedi una macchina che costa circa 800 mila euro l’anno. Una cifra importante, che copre vitto, alloggio, assistenza e coordinamento, e che richiede l’impegno di istituzioni, privati e donatori.