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Borgaro Torinese, una targa per ricordare Letizia Teglia a trent’anni dalla scomparsa

L’appello della madre Angela Vortici: «Continuo ad aspettare la verità»

Borgaro Torinese, una targa per ricordare Letizia Teglia a trent’anni dalla scomparsa

Una targa per non dimenticare Letizia Teglia, scomparsa il 30 agosto 1995 a soli 24 anni. A trent’anni da quel giorno, Borgaro Torinese ha voluto fermare la memoria con un segno visibile e permanente. La cerimonia di scopertura si è svolta nella mattinata di sabato 13 dicembre, all’angolo tra via Inghilterra e piazza della Repubblica, su iniziativa dell’associazione Penelope, impegnata nel sostegno alle famiglie delle persone scomparse.

Un momento sobrio ma denso di significato, pensato per ricordare una giovane donna mai più tornata a casa e per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che continua a colpire molte famiglie. Ad aprire gli interventi è stata l’assessore Pina Fabiano, che ha sottolineato il valore simbolico della targa come omaggio alla determinazione di una madre che non ha mai smesso di cercare risposte, richiamando anche la necessità di un impegno concreto contro la violenza.

Il sindaco Claudio Gambino, presente con la fascia tricolore, ha ricordato l’impatto profondo che la scomparsa di Letizia ebbe sulla comunità: una ferita collettiva che, in una realtà di dimensioni contenute, è diventata patrimonio condiviso di dolore e partecipazione.

A ripercorrere la vicenda è stata l’avvocata Benedetta Donzella, che ha ricordato come Letizia, non vedente, fosse una donna autonoma nella vita quotidiana e nel lavoro al centralino del tribunale dei minori. «Non è scomparsa nel nulla – ha spiegato – ma è stata vittima di un reato. La verità non è mai emersa e la giustizia è rimasta assente, lasciando i familiari senza risposte».

Il presidente regionale di Penelope, Fabrizio Pace, ha ribadito l’importanza di iniziative come questa per dare visibilità a storie spesso dimenticate, mentre l’assessore Eugenio Bertuol ha richiamato l’attenzione sulla solitudine che accompagna i familiari delle persone scomparse e sulla necessità di non lasciarli soli.

Il momento più toccante è stato affidato alle parole di Angela Vortici, madre di Letizia, oggi 91enne: «Per anni ho collaborato con la magistratura. Ho aspettato trent’anni questa targa. Per me è un traguardo, ma continuo ad aspettare la verità».

La cerimonia si è conclusa in silenzio, mentre la targa resta come segno di memoria, impegno e di una domanda che, dopo trent’anni, attende ancora risposta.

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