A Rivarossa il trasporto sociale è un servizio silenzioso ma essenziale: ogni giorno accompagna anziani e persone fragili verso ospedali, ambulatori e centri medici, garantendo accesso a cure e terapie a chi altrimenti resterebbe fermo. Ma oggi quel meccanismo mostra segni di affanno: le richieste aumentano, i volontari non bastano più e il rischio è che alcune visite vengano rinviate.
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Negli ultimi tempi le domande di accompagnamento sono cresciute costantemente. A richiederle sono soprattutto persone sole o con poche alternative di mobilità. Il servizio funziona, ma il numero di autisti attivi non riesce più a coprire tutte le esigenze. Di fronte a questa pressione, il Comune ha lanciato un appello pubblico: serve disponibilità, anche solo poche ore, per alleggerire un calendario sempre più fitto. L’invito è rivolto a chi possiede una patente di guida e vuole offrire un aiuto concreto.
L’appello è stato rilanciato anche sulla pagina Facebook del Comune, nella speranza di raggiungere un pubblico più ampio. Dal municipio il messaggio è chiaro: “Rivolgiamo un accorato appello ai cittadini di buona volontà che desiderano dare una mano per il servizio di trasporto sociale del Comune di Rivarossa a vantaggio delle persone più fragili. Basta fare una telefonata in municipio. Doriano, Pierpaolo, Piero e Remigio vi aspettano con le braccia aperte”.
Il trasporto sociale non è solo un’auto sotto casa: è un ponte tra fragilità e servizi essenziali, una forma concreta di equità che garantisce il diritto alla salute a chi non ha mezzi o sostegni familiari. Quando il servizio rallenta, le conseguenze diventano reali: attese più lunghe, visite saltate, rinunce forzate.
Mettersi a disposizione non richiede competenze specialistiche: servono affidabilità, attenzione e senso di responsabilità. Anche un piccolo impegno individuale può tradursi in beneficio collettivo, garantendo turni più leggeri e una copertura più ampia, anche nei periodi di maggiore pressione.
L’appello del Comune è anche un test di coesione sociale. La rete di volontariato locale, costruita negli anni, può crescere oppure chiudersi su se stessa. La presenza di Doriano, Pierpaolo, Piero e Remigio ricorda che dietro il servizio ci sono persone che già fanno la loro parte. Ora la comunità è chiamata a decidere: continuare a far funzionare un servizio essenziale o rischiare che il trasporto sociale rallenti, con conseguenze concrete per chi più ne ha bisogno.