Non bastassero le percentuali di non vaccinati che, ormai da mesi, riempiono costantemente e senza soluzioni di continuità le rianimazioni degli ospedali, con un rapporto che va dal 70% all’80% sul totale dei pazienti in terapia intensiva, almeno la metà di questi nega ancora l’esistenza del virus e dei suoi effetti collaterali. Arrivando a minacciare e insultare anche medici e infermieri impegnati nel salvare loro la vita, dopo il ricovero. Un fenomeno che sta rendendo sempre più complicato il lavoro anche di anestesisti e rianimatori, che spesso si sono trovati di fronte anche ammalati pronti a rifiutare l’intubazione.
E una parziale conferma arriva dal Dirmei a cui risulta, ad oggi, come due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non siano vaccinati, perché non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno ricevuto soltanto una dose e quindi non hanno completato il ciclo primario. In particolare, sui 147 ricoveri della giornata di ieri 102 riguardano pazienti non vaccinati (78 uomini e 24 donne), 45 sono invece pazienti vaccinati (25 uomini e 20 donne), ma con un quadro clinico serio per altre patologie.
«Medici aggrediti»
«Fanno scalpore le notizie di malati di Covid deceduti in ospedale in seguito al rifiuto di essere intubati: i medici non possono far altro che prendere atto della loro volontà» commenta il capogruppo diLiberi, uguali e verdi a Palazzo Lascaris, Marco Grimaldi. Secondo le testimonianze di medici e operatori, oltre all’allarmato appello della Fondazione Erri De Luca, il fenomeno è così ampio e preoccupante che «metà dei pazienti non vaccinati rifiuterebbe le terapie indispensabili». Non solo. Addirittura la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva ha segnalato come la fatica incontrata dagli operatori di fronte a persone appartenenti al cosiddetto mondo negazionista o No Vax costituisca un ulteriore fattore usurante.
Da qui l’interrogazione urgente presentata in Consiglio da Grimaldi e che dovrebbe essere discussa già la prossima settimana. «Tutte le testimonianze sostengono che il dato delle persone che rifiutano le cure sia in aumento anche perché tra i ricoverati gravi sette su dieci sono No Vax e di questi la metà sono anche negazionisti, quindi non negano solo l’utilità del vaccino ma l’esistenza stessa del Covid e l’utilità delle cure».
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A testimoniare quanto denunciato Grimaldi chiama in causa anche Michele Grio, direttore della struttura di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Rivoli, che già dal dicembre scorso aveva squarciato il velo sul fatto che molti pazienti rifiutassero le cure e l’intubazione fino a uno stato molto avanzato della malattia, per poi minacciare in modo pesante i medici al proprio risveglio. «È un fenomeno di immensa gravità che ci deve interrogare su molti piani - conclude Grimaldi -. Per questo ho chiesto alla Regione se vi siano statistiche in merito al la sua entità in Piemonte e ho sollecitato a promuovere progetti di sostegno psicologico anche per i sanitari impegnati in prima linea nelle terapie intensive».
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