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26 Marzo 2022 - 07:06
Tutti contro l’assessore Luigi Icardi: «È inaccettabile che il nuovo ospedale dell’Asl To5 si faccia a Cambiano», tuona Diego Sarno, consigliere regionale del Pd. I sindaci di Moncalieri e Nichelino seguono a ruota: «Non è baricentrico rispetto alla popolazione», sostengono Paolo Montagna e Giampiero Tolardo. Il loro collega di Chieri, Alessandro Sicchiero, prova a mediare: «Per noi Cambiano è il sito più adatto ma cambiare adesso significa rimandare ancora».
Amministratori locali e consiglieri regionali replicano così, con un comunicato congiunto, a quanto dichiarato ieri da Icardi: si è concluso il confronto fra le possibili sedi del nuovo ospedale dell’Asl To5 e l’ex autoparco militare di Cambiano avrebbe vinto su Villastellone e soprattutto Vadò, sito di Moncalieri individuato dalla giunta Chiamparino.
«Presto prenderemo una decisione - anticipa l’assessore regionale alla Sanità - Sarà politica, anche se basata sulle analisi tecniche». Quanto alla vittoria cambianese, si limita a ironizzare e a citare il rischio di esondazioni a Vadò: «Non facciamo un altro ospedale nell’acqua».
Apriti cielo: «Dopo anni di studi e progetti per arrivare a una soluzione fattibile e condivisa, è inaccettabile uno stravolgimento del genere» esordisce Sarno, che accusa il centrodestra di non confrontarsi con i sindaci e con il consiglio regionale. In attesa di capire cosa premierebbe Cambiano rispetto a Moncalieri e Villastellone, l’ex assessore nichelinese insiste: «Un cambio di sede porterà altre perdite di tempo e di soldi mentre gli ospedali attuali sono sempre più in difficoltà».
I sindaci Montagna e Tolardo concordano e accusano la Regione di essere «scollata dalla realtà e di mettere le politica davanti alla salute dei cittadini». Quindi aggiungono: «Se si sceglie di tenere aperti gli ospedali di Carmagnola e Chieri, non si può pensare ad una collocazione decentrata rispetto all’area più popolata dell’Asl».
Gianfranco Guerrini, sindaco di Vinovo e consigliere metropolitano, sostiene che «il nuovo ospedale sia imprescindibile per un territorio danneggiato da una politica che non sa decidere».
È preoccupato anche Sicchiero: «Abbandonare la scelta di Vadò significa ripartire da zero - sottolinea il sindaco, anche lui consigliere in Città metropolitana - Per noi Cambiano è sempre stata la soluzione più consona ma il vero pericolo è che il nuovo ospedale non si faccia. Torniamo pure a discutere ma le vecchie strutture vanno riconvertite».
Tolardo anticipa che chiederà di convocare l’Assemblea dei sindaci dell’Asl. Intanto Sarno prepara una manifestazione pubblica: «È il tempo della denuncia pubblica e dell’agitazione, anche popolare: porteremo cittadini, sindaci e associazioni davanti alla Regione e per chiedere conto di questo scempio».
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