Più che le spoglie del brigante Villella, quel teschio della discordia che ha alimentato anni di polemiche e carte bollate con un Comune della Calabria per ottenerne la restituzione e la sepoltura, a non trovare pace è il Museo di Antropologia Criminale intitolato a Cesare Lombroso in cui le stesse sono conservate. Al centro della bufera, questa volta, per una accusa di «razzismo scientifico» che arriva dal Senato. Dove a interrogare il ministro Dario Franceschini ha provveduto Saverio De Bonis, eletto a Potenza con il Movimento 5 Stelle, espulso per una vicenda giudiziaria e passato al Movimento Italiani all’Estero. Non senza iperbolici paragoni con la Germania di Hitler.
«Si chiede di sapere - scrive il senatore De Bonis - quali iniziative il ministro intende intraprendere perché quanto rappresentato nel museo dedicato a Lombroso per avvalorare le sue insensate e balorde teorie basate sul razzismo scientifico vadano smentite». Primo colpo istituzionale. Il secondo, invece, arriva via “social”. «Immaginate se in Germania ci fosse un museo dedicato alle tesi sulla superiorità della razza ariana e se in questo museo ci fossero esposti i resti dei deportati ebrei al sol fine di mettere in evidenza la loro inferiorità - aggiunge sulla sua pagina Facebook -. Immaginate se a Torino ci fosse un museo (ma esiste) dedicato alla superiorità del Popolo settentrionale rispetto ai meridionali, e se in questo museo fossero esposti (e lo sono) i resti dei Patrioti meridionali che resistettero all’invasione piemontese».
Questo il pensiero del parlamentare sull’istituto di ricerca fondato nel 1876 dal padre della moderna criminologia, Cesare Lombroso, già nome di spicco della fisiognomica, una disciplina oggi relegata all’ambito delle pseudoscienze che pretendeva di dedurre i caratteri psicologici di una persona attraverso l’aspetto fisico. Una teoria di quasi due secoli fa, per cui oggi il Museo Lombroso rappresenta un’importante scrigno di documenti e reperti dall’alto valore storico e scientifico. «Preferisco pensare che il senatore sia stato male informato o documentato - ribatte il direttore scientifico del Museo Lombroso, Silvano Montaldo -. La ricerca antropologica non ha nulla a che fare con quei paragoni, ancor meno gli accostamenti al nazismo. Noi facciamo storia e ricerca».
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All’attacco di De Bonis, invece, il capogruppo dei Moderati in Regione, Silvio Magliano. «Cerchi altri modi per trovare visibilità - commenta -. Quel museo ha il compito di narrare in maniera concentrata e fruibile un pezzo della nostra storia giuridica». A Franceschini scriverà anche il presidente di Palazzo Lascaris, Stefano Allasia. «Gli chiederò di venirlo a visitare per rendersi conto in prima persona della sua peculiarità e caratteristica unica nel suo genere. Quelle del senatore De Bonis sono accuse inaccettabili».
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