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«È inutile fare finta di niente: siamo tutti dei Dorian Gray»

Fazio

Se fosse un romanzo a rappresentare i valori di oggi, le paure, l’attaccamento alla perfezione estetica unito alle battaglie interiori per essere sempre i migliori, i più belli, i più ricchi, ecco, quel romanzo sarebbe “Il ritratto di Dorian Gray”. Nessuno come Oscar Wilde ha saputo essere così eternamente contemporaneo descrivendo nel suo capolavoro del 1890 la mania di perfezione che, nessuno osi dire il contrario, fa parte della natura umana. È da queste riflessioni che il giovane attore romano Antonio Fazio, questa sera vestirà i panni di Dorian Gray sul palco del Café Muller di via Sacchi per il consueto appuntamento con “Solo in teatro”, l’originale cartellone nato per il lockdown molti mesi fa, ideato e diretto da Caterina Mochi Sismondi e prodotto da Fondazione Cirko Vertigo e oggi diventato anche live.

«Abbiamo la platea piena, o meglio, abbiamo occupato tutti i 35 posti consentiti dal distanziamento - spiega Fazio - e in più avremo il pubblico a casa per lo streaming. È una bella soddisfazione. Durante i 25 minuti della messa in scena ho cercato di rappresentare un po’ tutta la storia di Dorian Gray. Lo spettacolo si articolerà in tre momenti. Il primo sarà costituito dal monologo di Lord Henry, che avrà la voce di Massimiliano Varrese; il secondo verterà su una canzone tratta dal musical di Dorian Gray cantata da me in scena e che racconta il momento nel quale Dorian vede il suo ritratto per la prima volta e stringe il patto con il diavolo. Gli arrangiamenti del brano sono stati fatti da PJ Bassman, Manuel Cardella e Massimo Facchini. La terza sezione è il monologo finale nel quale il protagonista arriva a togliersi la vita. Dorian è un personaggio pazzesco, modernissimo e non solo dal punto di vista dell’estetica, ma anche per quanto riguarda le trasgressioni. Tutti vorremo vivere la vita che vogliamo. È inutile negarlo».

Il quadro che ritrae Dorian Gray riflette la sua coscienza e il suo vero sé e funge da specchio della sua anima. La paura che Dorian esprime quando osserva il dipinto e le emozioni cui cerca di sfuggire attraverso il peccato, la tossicodipendenza e persino l’omicidio, potrebbe essere considerata un’espressione della sua rabbia nel porre gli occhi sul suo vero sé. L’idea del riflesso richiama anche una grande influenza mitica sul romanzo: la storia di Narciso. Dorian, come Narciso, si innamora della propria immagine e viene distrutto da essa. «Dorian Gray è per me un personaggio estremamente affascinante, per l’epoca molto trasgressivo - aggiunge Antonio Fazio -. Credo che in qualche modo il suo personaggio parli di tutti noi: chi vuole invecchiare, chi non vorrebbe rimanere giovane e bello per sempre? Trovo il testo di Wilde molto moderno e per questo non c’è bisogno di trovare nessun escamotage per attualizzarlo, è già moderno, al punto che potrebbe facilmente essere uno dei personaggi che si vedono nei reality in tv».

Lo spettacolo inizia alle 20,45 con un video dedicato all’artista e registrato durante la sua permanenza in città per le prove.

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