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Daniela Scattolin: «Sono felice di potere rappresentare l’Italia che vuole cambiare»

daniela scattolin

Nell’ultima serata di Glocal Film Festival si guarda anche al futuro: la giovane attrice Daniela Scattolin, 28 anni, da alcuni paragonata per la sua bellezza a Naomi Campbell e lanciata dalla fiction NetflixZero” riceverà il Premio Prospettiva per i talenti emergenti “locali”.

Da qualche tempo vive a Torino, insieme al collega Haroun Fall e alla loro prima figlia. «Non sono piemontese, sono nata e cresciuta in Veneto. Torino è una città magnifica, ho deciso di trasferirmi non per motivi lavorativi ma familiari, un passo che per questo sento ancora più importante».

Il pubblico l’ha scoperta con “Zero”, quasi interamente recitata da attori afroitaliani. Che ricordi ha? «Avere un gigante come Netflix alle spalle è stato importante, farsi notare non è affatto semplice. Per me la strada è ancora lunga e sono felicissima di aver fatto questo primo passo: “Zero” ha l’intento non solo di intrattenere ma anche di rappresentare un’Italia che vuole cambiare».

Negli ultimi tempi in “Doc - Nelle tue mani” e “Noi” si sono visti ruoli per afroitaliani. «Sono gli unici esempi però al momento. Voglio essere speranzosa che diventi sempre più normale, che non rimangano solo questi e che, come già avviene all’estero, sia dia sempre più importanza a una corretta rappresentazione».

Cosa consiglierebbe a una giovane che volesse fare il suo mestiere? «Di non farlo. Scherzo: sono convinta che a fare la differenza nella scelta tra un’attrice e un’altra sia la bravura, il talento. Ma al primo posto vanno tenuti la passione e la formazione, che non è affatto scontato: dobbiamo essere generosi nel lavoro che sia davanti a un casting director o a un regista».

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