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«Noi sul palco di Eurovision faremo di tutto per l'Ucraina»

Kalush

Oleh Psjuk, Didencuk, MC Kilimmen, da oggi sono questi i nomi che rappresenteranno la forza Ucraina attraverso la potenza della musica in un messaggio comprensibile al mondo. O meglio, lo sono da ieri, da quando il gruppo più atteso dell’Eurovision Song Contest, la Kalush Orchestra, ha fatto il suo ingresso alle 15 circa per la prima volta al Pala Olimpico di Torino per le prove a porte chiuse della favoritissima “Stefania”, una sorta di brano rap dall’anima folk, un inno a tutte le madri, e per concedersi successivamente ai giornalisti, in ritardo rispetto alla rigida tabella di marcia dettata da Ebu. In fondo, è normale, anche dietro le quinte il loro arrivo non ha lasciato indifferenti.

L’ingresso in sala stampa dei tre giovani musicisti e dei loro ballerini è avvenuto sulle note del brano già tormentone, tra bandierine gialle e blu tenute in mano con orgoglio dalla band. Così come giallo e blu si è fatto il video della conference room a ricordare in maniera silenziosa il dramma che si sta vivendo in Ucraina.

E al «silenzio», infatti ha richiamato il frontman, neo star anche dei giovani italiani, alla domanda sul senso del sound of beauty, il motto scelto per guidare l’edizione 2022 dell’Eurovision. A urlare e gridare la voglia di fare qualcosa per l’Ucraina ci penserà la loro musica: «Sentiamo la responsabilità di rappresentare la nostra nazione in questo momento e stiamo facendo di tutto per farlo al meglio - ha detto Oleh Psjuk, mai un sorriso, mai un’emozione di troppo tranne quella che chiaramente trapelava dai suoi giovani occhi che, forse, ne hanno già viste tante - siamo molto carichi e stiamo lavorando duramente per fare bene. La situazione in Ucraina non ci ha agevolati, per lungo tempo non abbiamo avuto la possibilità di provare insieme e, quindi adesso, lo stiamo facendo con una carica ancora maggiore».

Il mondo intero potrà percepire questa carica in diretta su Raiuno, martedì 10 maggio quando la Kalush Orchestra si giocherà il contest nella prima semifinale. «Porteremo i colori gialli e blu, i colori dell’Ucraina, nella nostra performance, così come useremo sul palcoscenico decorazioni ucraine. Se abbiamo avuto problemi tecnici? No, al momento non si sono presentate criticità», ha continuato Oleh che fino a ieri sognava di duettare con Eminem e oggi è più nominato di lui. “Stefania”, il nome della mamma di Oleh Psjuk urlato e cantato in nome di tutte la mamme. «Questa canzone è dedicata a mia madre, ed è vero che in Ucraina la famiglia è molto importante e per questa ragione il brano è molto piaciuto agli ucraini. La madre e la famiglia sono molto importanti come in Italia. Scrivere una canzone per mia mamma, probabilmente, è stata la cosa più bella che io abbia fatto per lei. Forse non è stata una donna molto romantica, ma ci sono stati molti momenti della mia infanzia che comprendevano solo noi due, come quando tornavo da scuola, prendevo i fiori e glieli regalavo, piccoli momenti che per me significano molto».

Il video del brano che per regolamento deve essere inviato a Eurovision è stato realizzato fra le città dell’Ucraina martoriate dalla guerra mettendo a dura prova i sentimenti del gruppo: «Abbiamo cantato e ballato in molte strade per il challenge del contest e la gente si è sentita supportata dalla nostra musica, ci hanno accolto e ci hanno appoggiato. Adesso dobbiamo solo pensare a salire su questo palco e cantare in maniera sincera».

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