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«La mia casa di carta è a New York, ma non dimentico mai Torino»

alice lussiana parente

Una carriera ancora giovane ma già ricca di esperienze, tra cinema e teatro, tv e molto altro: classe 1990, Alice Lussiana Parente è partita da Torino per arrivare poco più che ventenne a New York e lì affermarsi sui palchi più prestigiosi. Per riuscire a parlarle bisogna fare i calcoli del fuso orario e rintracciarla a inizio giornata, quando dall’altra parte dell’Oceano - dove l’abbiamo scovata - non sono neanche le 7 del mattino. Ma lei è già pronta e disponibile, felice di poter raccontare il suo lavoro fino all’ultima esperienza nella produzione Netflix “La casa di carta”.

«Netflix è arrivata a teatro», ci racconta dalla sua casa. «Hanno scritto e creato una nuova avventura dalla loro serie più amata, sempre con i personaggi del Professore e di Lisbona ma con una nuova rapina in una banca di Brooklyn. Sono stata scelta come protagonista, lo spettacolo era immersivo: si svolgeva su un set ricreato dentro una vera banca, nei sotterranei, e il pubblico diventava parte del racconto, ostaggio dei criminali. È stato bellissimo, era sempre tutto esaurito».

Alice ha iniziato giovanissima a recitare, sedicenne con Peter Greenaway e due anni dopo con Gigi Proietti in “Pippi Calzelunghe”. «A 23 anni, finito il Dams, ho voluto sfidarmi con un’esperienza all’estero: ho fatto provini a Londra e New York, mi hanno preso per tre mesi alla scuola di Stella Adler. Poi mi hanno convinto a fare il provino per l’accademia vera e propria e mi hanno preso con una borsa di studio. Ero sola in questa grande città, un po’ spaurita, ma la comunità di colleghi oggi mi fa sentire a casa anche qui».

La prima casa resta Torino, comunque, dove l’attrice ha iniziato e dove continua a tornare, per la famiglia e il lavoro. «Sono stata lì durante il lockdown, dopo aver passato i primi tempi reclusa a New York ho preferito tornare appena è stato possibile. Ho anche avuto modo di girare un film in quei mesi e sono sempre felice di poter tornare a lavorare, specie con autori come Stefano Milla e Luca Canale Brucculeri».

Il presente di Alice si divide tra vari progetti («Da settembre voglio concentrami di più su cinema e serie»), lavorando senza problemi sia in italiano sia in inglese. «Collaboro con la compagnia Kairos Italy Theatre e sto vivendo una bella esperienza con il Flea Theatre. Ma amo anche usare solo la mia voce: registro pubblicità, lavoro in tv, registro audioguide e audiolibri».

Senza dimenticare Torino e i suoi maestri, come il compianto Eugenio Allegri: «È stato uno dei miei insegnanti, nella sua memoria continuo a New York la tradizione della commedia dell’arte, mai abbastanza valorizzata. Ho studiato con Allegri quando ero molto piccola, insegno il codice delle maschere e ne sono orgogliosa».

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