l'editoriale
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25 Ottobre 2022 - 09:10
La prima ad arrivare è stata lei, Chiara Muti, insieme con il suo prestigioso cast (Luca Micheletti, Jacquelyn Wagner, Mariangela Sicilia, Giovanni Sala, Alessandro Luongo, Francesca Di Sauro, Leon Košavic e Riccardo Zanellato) e a breve, già questa settimana, a Torino la raggiungerà papà Riccardo. In fondo, il tempo stringe, tra meno di un mese, , il 18 novembre, sul palcoscenico completamente ristrutturato del Teatro Regio salirà il sipario per l’apertura della stagione 2022-2023 tenuta a battesimo dal “Don Giovanni” di Mozart che vede la regia di Chiara Muti, appunto, e la direzione del Coro e dell’Orchestra del Maestro napoletano considerato tra i più bravi al mondo.
E si tratterà di un kolossal, così come la musica e la geniale creatività di Mozart richiedono. Un lavoro nel quale sono impegnati tutti i tecnici del teatro di piazza Castello per fare di questa nuova produzione, firmata dal Regio e dal Teatro Massimo di Palermo, un evento internazionale. Un evento che è già un evento a Torino dato il via vai di maestranze, soprani, tenori, attori, costumisti e musicisti che dallo scorso fine settimana hanno iniziato a popolare l’angolo più austero di piazza Castello, un movimento che non si vedeva da anni, causa Covid, ovviamente. Quei tempi sembrano lontani, oggi gli ingressi sul retro sono aperti e presi d’assalto dai protagonisti dell’opera più attesa e annunciata nel febbraio del 2021 dallo stesso Riccardo Muti che, in piena pandemia, fu ospite del Regio con il “Così fan tutte” diretto, anche quella volta, dalla figlia Chiara. «Avete dimostrato di essere molto al di sopra dell’ottimo, di essere un’eccellenza importante non solo di Torino, ma anche dell’Italia» disse. Da lì a poco l’annuncio della nuova produzione, il “Don Giovanni” e, oggi, la promessa mantenuta.
Tra i velluti rossi della platea più ambita della città dove in queste ore, di tanto in tanto, si siedono gli addetti ai lavori per osservare il work in progress, non si parla d’altro, di Muti, di Mozart, e di quel Don Giovanni che non starà mai fermo su quel palco da mille e una notte, che ne combinerà di tutti i colori al punto da avere poco tempo per cantare, meglio darsi alle conquiste, la sua filosofia. Ed è per questo che si muoverà su un’area in cui le scene dovranno cambiare in fretta, lo si vede dai binari che in questi giorni si stanno montando e che permetteranno i vari passaggi, e dalle decine di luci pronte a inseguire Don Giovanni e fargli da sfondo, colore, ombra, complici di mille peripezie. Un kolossal un’opera i cui biglietti stanno andando a ruba in barba anche ai prezzi, si parla di cifre fra i 250 e i 120 euro, elevate sì ma, in linea con quelli di mercato quando si tratta di un lavoro di tale portata.
Le recite replicheranno fino al 26 novembre. Tutte le info su www.teatroregio.it.
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