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19 Novembre 2022 - 08:17
Si è vestita e pettinata con il massimo dell’eleganza già dal mattino per poi scappare all’ora di pranzo al Teatro Regio e dedicarsi agli ultimi ritocchi della sua messa in scena. Chiara Muti è rimasta avvolta nel suo abito da sera per tutto il giorno, sì proprio come una sposa, pur di non rischiare di tralasciare anche il minimo particolare. La posta in gioco era troppo alta. Ieri sera il suo “Don Giovanni”, il capolavoro di Mozart-Da Ponte diretto musicalmente da papà Riccardo Muti, ha avuto, infatti, il compito di riaprire il palco più sontuoso della città per una prima di altissimo livello.
A sfilare nell’elegante foyer sono state, a partire dalle 19,30 circa, le cariche istituzionali più prestigiose del Paese e il pubblico delle occasioni che contano per uno di quei rari eventi dal dress code praticamente d’obbligo, smoking per gli uomini, abito lungo per le donne. Uno di quegli eventi che non si vedevano dal pre pandemia. È stato durante il lockdown del 2021, infatti, che la brigata Muti portò a Torino “Così fan tutte” riservato, però, solo al pubblico online.
Tra sciami di paillettes, luccichio di gioielli, omaggi floreali e cioccolatini Gobin, a fare il loro ingresso al Regio ci sono stati gli invitati d’onore Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, e Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, che ha detto: «Sono tornato volentieri per il Don Giovanni, considero Torino la città italiana più importante dal punto di vista culturale e artistico. Neanche Milano è a questo livello e spero che Torino, con la sua grande arte, aiuti l’Italia e il governo».
Ad accogliere gli ospiti il sindaco Stefano Lo Russo, il prefetto Raffaele Ruberto, il sovrintendente del teatro Matthieu Jouvin. A calcare il red carpet virtuale anche la moglie del Maestro, Cristina Mazzavillani, e il marito di Chiara, David Fray. Immancabili i vertici dello sponsor, Reale Mutua, rappresentati dal presidente Luigi Lana e dal direttore generale Luca Filippone. Così come i big di Compagnia di San Paolo, di Intesa San Paolo, di Fondazione Crt, di Iren.
Per quanto riguarda il mondo della cultura tra gli invitati non potevano mancare Filippo Fonsatti, direttore del Teatro Stabile di Torino, Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio, e ancora i sovrintendenti del Teatro Massimo di Palermo, del Carlo Felice di Genova, del Teatro Comunale di Bologna, dell’Opera di Roma, accolti dai due direttori artistici del Regio, l’uscente Sebastian Schwarz e la new entry Cristiano Sandri. Mezz’ora di sfilata che sa di rinascita, l’anteprima perfetta per un capolavoro senza tempo fatto dalle gesta di questo accattivante mascalzone mozartiano, che dall’alto dei suoi 235 anni non fa altro che sedurre donne per poi finire all’inferno sotto gli applausi plateali delle standing ovation.
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