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Amarcord

“A Sanremo si scopa sempre!”: quando il Festival si trasformò in un privè segreto

Amori clandestini, coppie che scoppiano e una sala stampa da bollino rosso

(Fonte IA)

(Fonte IA)

Correva l’anno 2018 e il Festival di Sanremo si preparava a un’edizione che, almeno in apparenza, sembrava destinata a essere come tante altre: musica, glamour e riflettori puntati sul palco dell’Ariston. Ma dietro le quinte? Un altro film. A rivelarlo, all’epoca, fu Giovanni Ciacci, noto costumista e volto televisivo, che con dichiarazioni al vetriolo scoperchiò un vaso di Pandora di cui la Rai avrebbe fatto volentieri a meno.

In un’intervista rilasciata a gennaio 2018 al giornalista Alessio Poeta di Gay.it, Ciacci dipinse un quadro a tinte forti della settimana sanremese. "Negli hotel c'è un gran via vai. Cantanti, gruppi che si sciolgono, gruppi che si ammucchiano, uomini con donne, donne con donne. I miei occhi hanno visto cose che voi umani non potete neanche immaginare" dichiarò senza mezzi termini. E se il giornalista provò a ironizzare sulla scelta dei cantanti in gara, suggerendo che sarebbe stato un Festival da "dormitorio", Ciacci fu ancora più diretto: "No, perché a Sanremo si scopa sempre! Anche in sala stampa se ne vedono delle belle. Altro che Badoo o Grindr!"

Giovanni Ciacci (Fonte Instagram)

Secondo Ciacci, la kermesse musicale più seguita d'Italia non era solo palco e spettacolo, ma una vera e propria zona franca per eccessi e incontri proibiti. "Per gli addetti ai lavori, la settimana di Sanremo è come una gita di terza media, dove tutto è possibile. Una parte della città diventa una sorta di club per scambisti di Jessica Rizzo", disse, scatenando non poche polemiche.

Oltre agli scandali, Ciacci si scagliò anche contro lo stile dell’edizione 2018. "Non credo sarà un flop, ma sarà sicuramente il Festival meno glamour di sempre", sentenziò. Secondo il costumista, i look di Michelle Hunziker e delle altre donne in gara non erano abbastanza incisivi, mentre i conduttori non brillavano per stile. "Favino? Adorabile, bono, orgoglio nazionale. Ma cosa commenteremo, il suo smoking? O la profonda idratazione di Baglioni?" scherzò, senza risparmiare nessuno. Infine, Ciacci lanciò una proposta che ancora oggi farebbe discutere: "La donna giusta per il Festival? Barbara D’Urso! Avrebbe rappresentato il glamour, il pop e tutto il mondo gay friendly. Naturalmente da sola, al massimo con Baglioni accanto". Una provocazione? Forse, ma all’epoca il dibattito si infiammò subito.

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