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Nicola, testa al Milan: «Il mio futuro qui? Penso alla salvezza»

davide nicola
Quattro gare negli ultimi dodici giorni della stagione: il Toro si prepara al rush finale, con una possibilità in più rispetto alla concorrenza per guadagnarsi la salvezza ma anche con le insidie di 90 minuti ulteriori. «Tutti i giocatori sono in condizioni ottimali, sappiamo di dover fare un tot di punti per raggiungere l’obiettivo e ogni partita può diventare quella determinante» spiega Davide Nicola alla vigilia della sfida contro il Milan. Sarà un altro big match, è proprio nelle sfide d’alta quota che il suo Toro ha dimostrato di saperci fare: tra le prime otto (esclusa la Lazio, ancora da affrontare), i granata hanno perso soltanto contro Inter e Napoli e conquistato otto punti sui 18 disponibili. E un eventuale risultato positivo potrebbe dare quella spinta decisiva per i 270 minuti finali.

Nicola, come si ferma il Milan? «Non è il primo avversario tosto che incontriamo, ne abbiamo già affrontati tanti in questi mesi: i rossoneri sono una squadra qualitativa e in forma, stiamo lavorando in vista di questo appuntamento ma dovrò ancora fare la conta di chi saremo».

Come stanno gli infortunati? «Per me Sirigu è tutto a posto, tocco ferro che non succeda nulla. Nkoulou è squalificato ma non sarebbe stato arruolabile per un problema alla caviglia, Izzo va valutato: in ogni caso, mi fido di tutti i giocatori che ho a disposizione».

È tranquillo in vista del finale? «Faccio un discorso diverso: a me non piace la tranquillità, io non mi siedo mai e non sono mai pienamente soddisfatto. E quando devi raggiungere un obiettivo così importante, non puoi stare tranquillo. Noi siamo sereni, ma anche e soprattutto affamati: in questi mesi abbiamo intrapreso un percorso, ora serve arrivare al traguardo. È come quando parti per un viaggio, hai poco spazio nello zaino e non puoi portarti tutto, ma soltanto ciò che ti serve veramente».

Le piacerebbe cominciare dall’inizio il prossimo anno? «Non c’è stato un giorno in cui non abbia il sacro fuoco, di contentezza, gioia e responsabilità per essere stato chiamato a guidare questa squadra. A me interessa solo l’obiettivo finale, credetemi è questo l’unico mio pensiero. Non sapete nemmeno quanto. Ed è per questo che mi sento vivo, ho già messo in preventivo che nella vita può succedere di tutto. Il mio futuro è il presente, non dedico un pensiero a qualcosa che sfugge al mio controllo: se potrò cominciare dall’inizio, è per ciò che faccio adesso».
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