l'editoriale
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17 Settembre 2021 - 07:56
Torino e il Torino sono già entrati dentro a Ivan Juric. «Il mio modo di fare calcio si identifica con ciò che vogliono i tifosi granata - spiega il tecnico - e ora tocca a noi farli divertire: voglio una squadra che pressi e che abbia grinta, che sappia di potersela giocare con tutti anche se potrà capitare qualche giornata storta». Questo è il suo modo di vedere il calcio, poi c’è il suo modo di vedere la città: «È bellissima, offre davvero tanto - la Torino di Juric - e San Salvario è il quartiere giusto per il mio modo di essere».
Tolta la parentesi extra-campo, l’allenatore si proietta sulla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo: «Ho tante soluzioni in attacco, l’unico indisponibile è Verdi e i vari Brekalo, Pjaca, Praet e Linetty possono giocare i primi 60 minuti o gli ultimi 30» la pre-tattica sul reparto offensivo, anche se dalle ultime indiscrezioni si va verso la conferma dell’undici che ha sfidato la Salernitana. Compreso il giovane Zima, che ha già conquistato Juric: «Quando prendi un giocatore, lo metti: deve riempirsi fisicamente per diventare più tosto ma mi ha colpito perché è un ragazzo sveglio e che cerca di imparare velocemente, questo ti spinge a dargli subito l’occasione». L’importante sarà dare continuità a quanto fatto vedere domenica scorsa, il discorso vale per Zima e per tutto il Toro: ed è proprio ciò che pretende il tecnico dalla sfida del Mapei Stadium.
Juric, cosa si aspetta da questa partita? «Sarà una gara diversa rispetto all’ultima, il Sassuolo è realtà consolidata e ha fatto un grande calcio negli ultimi anni. Stanno continuando il lavoro di De Zerbi, il nuovo tecnico Dionisi la pensa simile a lui. Hanno qualità e giocatori di livello molto alto, sono forti e hanno un gioco: so che sono tra le formazioni che tirano di più in serie A, speriamo che Milinkovic-Savic non abbia troppo lavoro (ride, ndr). Ma a Reggio Emilia voglio fare bene, sarà un grande esame per noi»
Sotto quali aspetti dovete ancora migliorare? «Contro la Salernitana abbiamo concesso poco ma abbiamo rischiato tanto, questo è sicuramente da migliorare. Eppure mi è piaciuto il fatto che abbiamo dominato: domani (oggi, ndr) non sarà possibile, però quella è la strada. Siamo arrivati alle conclusioni con il gioco e con le idee, ma è capitato spesso di mancare nell’ultimo passaggio o negli smarcamenti: stiamo lavorando in questa direzione»
Come sta reagendo la squadra a livello psicologico? «Siamo all’inizio, sono ancora nella fase di scoperta totale di questo gruppo: ciò che mi piace è lo spirito di abnegazione e il fatto che tutti si sono messi a completa disposizione, è il contrario di quanto mi era stato raccontato. Grazie a questo aspetto trasmetto serenità e ho fiducia nella mia squadra, vedo che anche quando qualcuno sbaglia ha sempre voglia di applicarsi e crescere»
Quali saranno le scelte di formazione? «Izzo non ha ancora smaltito una botta che ha preso due settimane fa e Verdi non è a disposizione, poi devo ancora decidere. In difesa, ad esempio, giocherà uno tra Rodriguez e Buongiorno: hanno grande intelligenza tattica, sceglierò tra di loro. A Pjaca piace maggiormente partire dalla sinistra per accentrarsi, poi ho diverse alternative e posso far ruotare lui, Linetty, Brekalo o Praet».
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