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Juve, senti Allegri: "In cinque giorni buttato a mare il lavoro di un mese e mezzo"

Archiviato il campionato, dove i risultati languono, in casa Juve è già tempo di Champions. Domani, allo Stadium, i bianconeri affronteranno lo Zenit per il passaggio agli ottavi di finale. Per il club di Vinovo, quella iniziata oggi è una settimana cruciale, apertasi con il ritiro, in vista anche della prossima gara contro la Fiorentina. Il primo obiettivo della stagione, resta, tuttavia, il passaggio del turno in Coppa Campioni (basta un pari per la qualificazione matematica). Possibilmente con il primo posto nel mirino. "Centrarlo sarebbe bellissimo. Ci metterebbe in condizione di lavorare più tranquilli, pensando di più al campionato" spiega Massimiliano Allegri nella conferenza stampa della vigilia.

CHI GIOCA? DECIDO DOMANI Indisponibili De Sciglio, Kean e Ramsey, Chiesa e De Ligt stanno bene. Gli altri sono a disposizione. Ma solo "domattina deciderò chi far giocare" spiega ancora il tecnico bianconero. Che poi torna sulla sconfitta di Verona, la seconda consecutiva dopo quella casalinga rimediata col Sassuolo. "Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, in 5 giorni abbiamo buttato a mare quel che è stato costruito in un mese e mezzo. Eravamo tornati e invece siamo ricaduti. Questo ci deve far riflettere e dobbiamo lavorare" è la disamina dell'allenatore.

TROPPI GOL DA SQUADRE DI BASSA CLASSIFICA "Su 15 gol al passivo ne abbiamo presi 11 in 6 partite contro squadre con cui, con tutto il rispetto, giocano dal decimo al ventesimo posto" rimarca Allegri secondo cui "è fondamentale "migliorare la fase della partita e della difesa in alcune partite". Comunque sia, "anche a San Pietroburgo, la fase difensiva non è stata delle migliori. Abbiamo lasciato loro occasioni favorevoli in una gara dove tutto sembrava facile".

BISOGNA ALZARE IL LIVELLO L'allenatore bianconero ne è convinto: "contro squadre di questo tipo occorre alzare il livello. I numeri non possono essere smentiti. Da lì non si scappa". E ancora: "Chi vince è bravo, chi perde ha torto. Dobbiamo stare zitti e lavorare. Nel calcio, come nella vita, serve fare per costruire: dopo un mese e mezzo di risultati, il lavoro non cambia. Occorre capire che in queste partite, visto che abbiamo già pagato, se torniamo a farlo, magari ci sarà da analizzarlo. Ora c'è solo da stare in silenzio".

CHIESA? MAGARI GIOCA Poi, tornando al match in programma domani ed ai relativi dubbi di formazione: "le squadre si possono permettere tutto e il contrario di tutto. Chiesa domenica non c'era, domani c'è, magari giocherà dall'inizio. Morata? Non è che uno diventa scarso all'improvviso. Vale per lui quel che vale per tutti: bisogna pensare poco e lavorare tanto. Poi le cose verranno, anzi verranno sicuramente".

MI SENTO ALLENATORE DELLA JUVE Per quanto concerne il futuro, il tecnico bianconero sembra avere le idee chiare: "Io mi sento allenatore della Juventus e voglio stare qui il più a lungo possibile per tornare a vincere. Certo, non è facile. Per tornare a vincere servono tempo e costruzione ma ci stiamo lavorando con club e giocatori. Le cose non stanno andando bene in campionato. Cinque giorni fa sì, ma in cinque giorni abbiamo buttato via tutto".

UN PEZZETTINO ALLA VOLTA Ora, è il mantra di Allegri: "un pezzettino alla volta. Adesso l'obiettivo è la Champions, poi penseremo alla Fiorentina per sabato". E per quanto concerne il ko di Verona, il tecnico juventino non si nasconde: "La nostra è una squadra intelligente che capisce che in momenti così, alzare la voce non serve. Siamo in una fase no. Due ko del genere, nessuno se li aspettava. Giocare contro quelle squadre lì non è mai semplice, abbiamo sbagliato tre o quattro passaggi e abbiamo preso il primo gol in maniera passiva. Ma ora bisogna reagire, fare una bella partita, vincere contrasti e duelli aerei in più. Per poter portare le partite dalla nostra parte: sabato il Verona ha fatto 25 falli e noi 8..."

SERVE APPROCCIO DIVERSO Come uscirne? "Non è tanto questione di valori tecnici, bensì di un approccio diverso tra quando giochiamo le grandi partite e quelle per così dire 'normali'. Visto che i campionati passano dalle partite normali noi le abbiamo sbagliate e dobbiamo lavorare perché non capiti più".
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