La Juve bella di notte cala il poker allo Zenit. E Dybala supera Platini

La Juventus riparte con un poker e si guadagna l’accesso agli ottavi di finale di Champions con due gare d’anticipo, Dybala supera e stacca Platini nella classifica marcatori di tutti i tempi: finalmente i tifosi escono dallo Stadium con il sorriso, il 4-2 rifilato allo Zenit è un’enorme iniezione di fiducia. Per essere sicuri che il momento buio sia alle spalle, però, serviranno conferme sabato pomeriggio, quando sotto la Mole si presenterà la Fiorentina. I bianconeri partono con un atteggiamento diverso, quello che ha caratterizzato il percorso in Champions: Bernardeschi va subito vicino al gol ma si attarda alla conclusione e calcia addosso a Kritsyuk, al 9’ Dybala colpisce un palo con il destro dal limite dell’area. La Joya si carica il peso della squadra sulle spalle e accende i tifosi dello Stadium, poi trova la rete che sblocca il match: su azione da corner, l’argentino sfrutta la sponda di De Ligt e di sinistro firma l’1-0. È un gol storico, il 105 con la maglia bianconera, ed esulta emulando Platini, superato proprio con la marcatura contro lo Zenit. Dybala si sdraia per terra con un braccio sotto la testa, esattamente come Le Roi nella finale di Coppa Intercontinentale del 1985. Lo Zenit trova il pari senza mai calciare in porta, grazie alla deviazione di Bonucci su cross di Karavaev, ma la Juve non si scompone e riparte. Semak protesta per il rigore concesso e per la ripetizione del penalty che Dybala aveva sbagliato, la Joya realizza il 2-1 al secondo tentativo e fa 106 con la maglia della Juve. Poi la squadra di Allegri si diverte e dilaga, Chiesa e Morata ritrovano una rete attesa da settembre e ci sono sorrisi per tutti. Tranne per Rugani, che entra nel finale e si fa sovrastare da Dzyuba, il quale fa da sponda per Azmoun per il 4-2 finale. Ai fini del risultato conta poco, la cosa più importante è che la Juve sia ripartita. Allegri, però, vuole andarci con i piedi di piombo: l’obiettivo diventa subito la Fiorentina, così da andare alla pausa nazionali con una serenità maggiore.

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