Al Pala Alpitour ci attende una giornata da fuochi d’artificio. Si disputeranno infatti le semifinali delle Nitto Atp Finals. Il match serale, in campo alle ore 21, era già deciso e opporrà il serbo Novak Djokovic, n. 1 al mondo e autore quest’anno di tre quarti del Grande Slam, al tedesco Alexander Zverev, n. 3 e medaglia d’oro olimpica a Tokyo, dopo aver battuto in semifinale proprio il suo avversario odierno.
L’accoppiamento delle 14 si è invece deciso ieri e ad affrontare il russo Daniil Medvedev, n. 2, campione uscente e vincitore degli Us Open, sarà il norvegese Casper Ruud, n. 8, che in rimonta ha superato per 2-6, 7-5, 7-6 il russo Andrey Rublev, n. 5. Il moscovita era il favorito e, dopo essersi imposto nel primo set, ha avuto un break di vantaggio sia nel secondo sia nel terzo, facendosi però subito recuperare dallo scandinavo, che ha confermato la tempra d’indomito combattente.
Non ci saranno azzurri in gara per aggiudicarsi il trofeo dei Maestri, però Jannik Sinner, con la sua magnifica prestazione nella partita persa di un soffio contro Medvedev, che peraltro era ininfluente per la qualificazione al penultimo atto, ha rafforzato la sua candidatura per dire fortemente la sua in futuro. Se anche le sconfitte possono essere delle consacrazioni, quella di giovedì sera per lui lo è stata.
Dopo l’avvio travolgente del rivale, Jannik è riuscito a risollevarsi. Il 6-0 per il moscovita nel primo set avrebbe stordito chiunque, soprattutto a 20 anni, non lui. «Paura non ne ho mai - ha spiegato il talento di Sesto Pusteria - qualsiasi cosa succeda in campo. Ho sciato e quando scendi dalla montagna non puoi permetterti di avere paura. Sul campo da tennis, male che vada ti prendono a pallate. Sono abituato a tirarmi fuori dalle difficoltà e questo lo impari allenandoti e, durante le partite, quando non trovi le soluzioni». Il primo parziale è stato l’inizio complicato dal quale ripartire: «Ero nervoso perché lui non sbagliava niente e io non riuscivo a metterlo in difficoltà. Poi ho preso più tempo per capire e qualche soluzione alla fine l’ho trovata. Lui è numero 2 del mondo e ha giocato bene, l’atmosfera mi ha aiutato a stare in partita ed è stato un bel match, anche se non è terminato come volevo. Per me è stato un onore giocare qui a Torino con il pubblico di casa. L’ho coinvolto e ci siamo divertiti».
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Ieri sui social hanno tenuto banco le polemiche scatenate dai tifosi italiani per gli atteggiamenti tenuti da Medvedev, che nel terzo set si è mostrato infastidito per il prolungamento dell’incontro ed è arrivato, durante un cambio di campo, a sbadigliare in faccia a Sinner. «Un po’ scorretto? - ha commentato l’azzurro - Direi che sia una parola grossa, alla fine ha vinto lui. Io spero di rigiocare quando la partita conterà, poi vedremo cosa farà. Se è giusto o no non voglio dirlo, intanto oggi ha vinto, quindi bravo lui».
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