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26 Novembre 2021 - 08:29
Dai tornei Uisp alla Champions League, dai campi di provincia torinesi al Wanda Metropolitano: la favola di Junior Messias si è arricchita di un nuovo capitolo. Se il Milan può ancora sognare e sperare la qualificazione agli ottavi di finale della competizione più importante a livello europeo, il merito è tutto della rete del brasiliano. E il classe 1991 ha un legame speciale con Torino e, seppur di striscio, pure con il Toro. Era circa dieci anni fa, infatti, quando sbarcò sotto la Mole in cerca di fortuna con suo fratello. Di giorno faceva il fattorino per una ditta di elettrodomestici, poi aveva trovato da correre in un campo a undici con lo Sport Warique: dimostra di avere un talento fuori dal normale, che non poteva passare inosservato. E, infatti, viene notato da Ezio Rossi, uno dei figli del Filadelfia, il quale lo scova al Balon Mondial, Onlus che punta a combattere le discriminazioni e che organizza tornei nei quali il brasiliano viene eletto miglior giocatore nel 2010 e capocannoniere nel 2015. Il primo grande salto è al Casale, poi la Pro Vercelli che però non riesce a tesserarlo per problemi burocratici, infine Chieri e Gozzano, continuando la sua scalata in serie D, in serie C e in serie B. Il Crotone lo acquista nel 2019 per 400mila euro, il brasiliano centra subito la promozione segnando sei reti e con i calabresi vive anche il primo anno in A. Così si arriva ai giorni nostri, o meglio all’estate scorsa: il Toro lo mette nel mirino, al club di Vrenna non viene fatta recapitare l’offerta giusta per portarlo in granata. La spunta un po’ a sorpresa il Milan, anche se l’impatto di Messias con la realtà rossonera non è così semplice: tra ritardi di condizione e problemi muscolari, prima della trasferta a Madrid aveva racimolato 49 minuti. Ora questo gol può aprirgli le porte per un nuovo capitolo della sua carriera. O meglio, della sua favola.
Emanuele Pastorella
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