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La rivoluzione d’estate: da Dybala a Rabiot ecco chi può dire addio

JuveDirigenti
Ancora un minimo di dieci partite - nove di campionato più una di Coppa Italia - per decidere chi resta e chi parte. In casa Juventus c’è aria di rivoluzione dopo l’ennesima debacle - terzo anno di fila fuori agli ottavi - in Champions League. «Presto per farci il funerale», andava ripetendo Massimiliano Allegri al termine della sfida di mercoledì sera contro il Villarreal. Ma non è tardi, invece, per incominciare a ragionare e a buttare basi solide per il futuro.

Le certezze si chiamano Vlahovic, Danilo, Locatelli, Chiesa, Bonucci e Cuadrado. Anche De Ligt lo sarebbe se il suo agente, il potentissimo Mino Raiola, non “minacciasse” da qualche mese di portare il suo assistito altrove il prossimo anno. Ancora tutto da decifrare anche il futuro di Paulo Dybala. L’ultima novità sulla vicenda riguarda il rappresentante dell’argentino. La Juventus, infatti, non ha nessuna intenzione di trattare con Jorge Antun, amico di famiglia del calciatore ma che di fatto non ha nessun titolo - Fifa - da essere considerato a tutti gli effetti l’agente di Paulo.

L’appuntamento, inizialmente previsto per lunedì prossimo, potrebbe dunque subire l’ennesimo rinvio: le parti in causa, ancora una volta sembrano essere sempre più lontane. E l’addio di Dybala alla Juve sempre più vicino. Non solo Dybala e De Ligt però potrebbero salutare la Vecchia Signora. Lunga è la lista degli incerti. Tra i partenti, invece, ci sono Rabiot, Kean, Alex Sandro e Arthur. Mentre Pellegrini, ancora una volta, potrebbe finire in prestito dopo aver trascorso una stagione a Torino.

I rinforzi arriveranno in ogni reparto. In difesa piace Rudiger del Chelsea, che si svincola a fine anno. Mentre a metà campo piacciono Pogba (ma guadagna 15 milioni all’anno), Jorginho (il suo contratto scade nel 2023), poi Zaniolo e Raspadori. Dal campo alla scrivania: piace Sartori dirigente storico dell’Atalanta arrivato al capolinea con i bergamaschi. La Juve di oggi pensa già al futuro.
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