l'editoriale
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20 Settembre 2022 - 07:38
Angel Di Maria fa mea culpa per l'espulsione nel primo tempo di Monza-Juventus. «Voglio scusarmi con tutti - scrive il Fideo su Instagram - per questa reazione inappropriata che ho avuto in campo. Aver lasciato la squadra con uno in meno in un momento così difficile del campionato ci ha fatto perdere la partita. Aver perso è solo colpa mia. Sono un professionista - aggiunge l'argentino - ma anche un essere umano che commette errori e sa riconoscerli». A consolarlo, Marco Landucci che dopo la partita ha detto, riguardo alle trattenute cui Di Maria ha risposto con la gomitata, «Izzo è uno che istiga, Di Maria c’è cascato». Non che sia una giustificazione, ovvio.
E a proposito di scuse, a guidare la Juve a beccarsi i fischi dei tifosi c’era il capitano (non giocatore, domenica) Bonucci, il quale è rimasto in panchina «per scelta tecnica», è stato detto, ma il sospetto è che possa esserci anche dell’altro: dai tempi dello “sgabello” in Champions, alla battuta sulla fascia di capitano, tra lui e Allegri non sono mai mancati i momenti di tensione. Che sia un segnale di uno spogliatoio in crisi (anche di leadership) e ormai spaccato? Di sicuro, oltre alle perplessità sui preparatori atletici, c’è che la squadra pare non seguire più l’allenatore.
Questi sono i temi su cui hanno già iniziato a riflettere in casa Juve. Non Andrea Agnelli - che l’ha voluto -, certo, e forse neppure Maurizio Arrivabene al di là delle parole in difesa di Allegri a Monza, ma ai vertici della proprietà si potrebbe pensare sia necessaria una scossa e il motivo è presto detto: uscire dalla Champions ai gironi sarebbe una botta economica spaventosa, tralasciamo il discorso scudetto... E poiché la proprietà Exor è ormai in una galassia che travalica il senso dei beni “di famiglia”, chissà che non ci si voglia giocare il tutto per tutto. Magari dopo la sosta delle nazionali, ché anche a prendere un tecnico nuovo adesso chi potrebbe allenare, oltre alle riserve?
I tifosi, da parte loro, chiedono sì la testa di Allegri - facendo paragoni con Delneri -, ma assieme a quelle di altri, persino il vicepresidente Nedved e il Ds Cherubini, ritenuti inadeguati. La richiesta, non solo dalla base, è di ritrovare il Dna Juve. E per questo il candidato giusto sarebbe Paolo Montero, attualmente allenatore dell’Under 19. Soluzione d’emergenza? Certo, ma per capire quanto sia seria la situazione, basti pensare che l’ultima squadra a ottenere la sua prima vittoria in serie A contro la Juve - come ha fatto il Monza - era stato il Catanzaro nell’anno di grazia 1972: cinquant’anni fa! Ce n’è abbastanza per riflettere. E, a quanto si dice, dalle parti della Continassa lo si sta facendo accuratamente, con l’ad Maurizio Arrivabene in prima fila con la proprietà.
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