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Toro, Djidji intoccabile: è il più utilizzato da Juric

Italian TIM Cup Championship  AC Milan vs Torino

Djidji (Depositphotos)

A fine mese compirà 30 anni. Koffi Djidji, domenica sera contro il Milan ha aperto le danze portando in vantaggio il Toro e segnando il suo primo gol in granata in 75 partite. «Penso che Djidji sia sottovalutato - aveva dichiarato Juric a fine partita -. Da un anno e mezzo sta facendo benissimo e il gol che ha fatto è il giusto premio». Dopo l’addio di Bremer - destinazione Juve - la scorsa estate, di fatto, il tecnico croato ha consegnato a lui le chiavi della difesa granata. Basta dare un’occhiata ai numeri per capirlo. L’ivoriano naturalizzato francese sbarcato sotto la Mole nell’estate del 2018, infatti, ha collezionato undici presenze su dodici partite in questo avvio di campionato: 895 i minuti totali giocati dall’ex Nantes. E basta confrontarli con gli altri colleghi di reparto per capire che per Ivan Juric l’ex Crotone è un punto fermo della retroguardia. Più del capitano svizzero Rodriguez, fermo a 809 minuti giocati; più del capitano del futuro Alessandro Buongiorno, fermo a 708 minuti disputati. Peer Schuurs - l’olandese sempre più amato dalla tifoseria granata per le sue prestazioni impeccabili - sta scalando posizioni e con Djidji si candida a diventare il secondo punto fermo inamovibile della difesa.

Intanto però Djidji - il suo contratto scade il 30 giugno 2023 - si gode il momento e soprattutto ha festeggiato doppiamente in famiglia. Sì perché lo scorso fine settimana non è stato l’unico ad esultare per un gol segnato in maglia granata. «Anche mio figlio (Liam, ndr) - aveva svelato lo stesso Koffi al termine della partita - ha segnato sabato. Sono contento per il mio gol, ovviamente. Chi l’ha fatto più bello? Io o mio figlio? Io…», ha concluso sorridendo. Liam gioca nel vivaio granata, nelle formazioni dei primi calci. Vivacissimo, il primogenito di Djidji ha l’argento vivo addosso. Papà Koffi gli ha trasmesso la passione per il calcio. Nel weekend hanno esultato assieme.

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