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Chiesa fa impazzire uno spiritato Bergomi: «E’ come Maradona»

Turin, Italy. 05 December 2020. Italian Serie A Football Champio

Federico Chiesa, Juventus (foto depositphotos)

Era il 9 gennaio dell’anno scorso quando il ginocchio di Federico Chiesa faceva crack! Ora, a distanza di un anno, il numero 7 bianconero sembra tornato quello di prima - a livello dell’Europeo vinto con la nazionale, per intenderci - e si candida a essere decisivo per la sfida verità nella corsa scudetto contro il Napoli, che è oltretutto l’ultima squadra a cui ha fatto un gol, pareggiando il vantaggio di Mertens.

Dopo la partita contro l’Udinese, Massimiliano Allegri è stato prudente ai limiti del menagramo dicendo che «bisogna fare attenzione alle ricadute» negli infortuni, soprattutto a giocare due partite di fila. Chiesa, però, potrebbe essere l’uomo che spacca le partite entrando nella ripresa e, stando agli osservatori più attenti, asseconderebbe la tendenza di Allegri a non sbilanciare la squadra, schierando per esempio insieme Chiesa e Angel Di Maria, anche se quest’ultimo dovesse essere accentrato, novità tattica vista proprio contro l’Udinese e di certo non priva di efficacia.

Anche se, e qui un Beppe Bergomi in cerca di titoli o meme sui social ha sostenuto che «mi ha ricordato Maradona», alla fine è stata la giocata di Chiesa da sinistra, ossia non proprio la sua fascia preferita, a cogliere Danilo davanti alla porta spalancata. Questa Juve, in ogni caso, non può fare a meno di Chiesa.

Parlando di elementi decisivi finora mancati, anche Paul Pogba, seppure a piccoli passi, Paul Pogba comincia a intravedere il ritorno in gruppo. Nella doppia seduta di ieri, alla Continassa, il francese ha svolto parte del lavoro assieme al resto dei compagni, segnale importante del suo recupero dopo il lunghissimo infortunio. L'obiettivo è quello di essere a pieno regime entro la seconda metà di gennaio, poi gradualmente verrà inserito nelle rotazioni da Massimiliano Allegri. Un’arma in più nella rincorsa al Napoli.

Al big match mancano comunque due giorni, ma l’atmosfera è ormai incandescente: «La Juventus è la squadra più difficile da affrontare come Inter e Milan e una delle più forti del campionato per calciatori, allenatore e forza societaria» ha già dichiarato l’allenatore azzurro Luciano Spalletti. Reale timore - in fondo contro l’Inter, il Napoli si è incagliato - oppure astuta pretattica?

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