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Ilic, caccia al riscatto: Vieira e gli Invincibili

Ilic, caccia al riscatto: Vieira e gli Invincibili
Il battesimo di Ivan Ilic con il Toro è stato deludente a livello personale e a livello di squadra: il serbo non ha inciso nella mezz’oretta in cui è stato in campo e ha anche rischiato l’autogol, i granata non hanno offerto una prova tonica e sono stati eliminati dalla Coppa Italia dalla Fiorentina. Le attenuanti, però, erano davvero tante, tra un Toro che non è stato vero Toro e l’ex Verona che aveva sostenuto soltanto un allenamento insieme al resto dei compagni. L’occasione per il riscatto è già dietro l’angolo, domani c’è l’Udinese e Ilic punta già a una maglia da titolare. Dovrà superare Linetty nel ballottaggio per affiancare, ma il serbo è pronto per offrire al Toro la sua enorme qualità. D’altra parte, essendo passato anche dal Manchester City - piaceva a Pep Guardiola - è un giocatore cui sicuramente non manca il talento: è cresciuto in Serbia tra il Real Nis e la ben più blasonata Stella Rossa, si è fatto anche una stagione in Olanda, poi nel 2020 è sbarcato in Italia all’Hellas Verona. In tre anni in gialloblu matura e conosce anche Ivan Juric, il quale rimane folgorato dalle sue qualità. Adesso, però, il Toro si ritrova a essere guidato da due classe 2001, Ricci e appunto Ilic, perciò è inevitabile che ci sia bisogno di tempo per fare il nuovo salto. «Al momento ci siamo indeboliti, è vero che il serbo può diventare più forte di Lukic ma al momento non lo è» la riflessione del tecnico sul cambio tra i due centrocampisti, uno arrivato e l’altro partito per Londra sponda Fulham. Contro l’Udinese, domani alle 15, ci sarà la possibilità di centrare il sorpasso: i friulani sono settimi a quota 29, appena due in più del Toro, e in caso di vittoria i granata si piazzerebbero in piena corsa per l’Europa.

Tra le carte da giocare per Juric c’è anche un altro nuovo arrivato, Ronaldo Vieira. «Conosco bene la storia del Grande Torino - dice l’ex Samp ai microfoni di Torino Channel - perché sono cresciuto al Benfica: anche Rincon e Ienca (ex dirigente granata, ndr) mi hanno parlato bene del club e della città, qui ritrovo anche Linetty, Ilic e Aina che già conoscevo e mi aiuteranno ad ambientarmi più in fretta». Lui si chiama Ronaldo, il fratello gemello Romario, il cognome è Vieira: «Ringraziamo la mamma per questi bei nomi - il commento del classe 1998 - ma il nome non ti porta da nessuna da parte, bisogno soltanto lavorare e mettersi a disposizione».

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