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IL TORO RIPARTE

Cairo-Juric, nessuna sorpresa: il tecnico resta in granata

Positivo l'incontro di oggi, il croato continuerà nel suo progetto sotto la Mole

cairo juric presentazione

Cairo e Juric al lavoro per il nuovo Toro

Juric ha le idee molto chiare, l’allenatore sa bene come lanciare il Toro verso l’alto. Ed è soprattutto di questo che si è parlato a quattr’occhi con il presidente Cairo, anzi a sei visto che all’incontro era presente anche il dt Vagnati. Al termine della riunione si è percepita la voglia di proseguire insieme, anche se, come in tutti i rapporti, bisognerà venirsi incontro, trovandosi a metà strada. I punti sono diversi, Juric li ha esposti tutti al patron di via Arcivescovado: la costruzione del nuovo Toro è certamente la priorità, che dovrà avvenire in tempi ragionevoli.

E prima di ogni altra situazione bisognerà risolvere i casi Vlasic e Miranchuk: "C’è tempo per fare tutto» il pensiero di Cairo uscendo dallo stadio Olimpico Grande Torino. L’allenatore aveva già espresso il suo pensiero, lui li vorrebbe tenere entrambi perché è convinto che possano fare ancora meglio rispetto alla stagione che si è appena conclusa. Tra West Ham e Atalanta serviranno una ventina abbondante di milioni, già comprensivi di eventuali sconti, e la speranza è di poter arrivare alla fumata bianca. Vengono in secondo piano, invece, le situazioni legate a Lazaro e Gravillon, i due prestiti con diritto di riscatto “minori” e per i quali nessuno si strapperà i capelli.

Dai riscatti ai giocatori che sono in scadenza, anche su questo tema Juric è stato molto chiaro: bisogna fare di tutto per convincere Djidji a firmare il rinnovo. «Sarebbe una perdita enorme» aveva dichiarato, anche se il francese avrebbe tanta voglia di Francia. È una partita aperta, ma il tecnico è consapevole che l’ultima parola spetterà al classe 1992. Schuurs, invece, potrebbe essere il sacrificato in estate: «Tutti hanno un prezzo, solo Buongiorno non ce l’ha» le parole di Juric, che in caso di offerta irrinunciabile per l’olandese alzerà le mani.

Il progetto del croato, però, è a 360 gradi e riguarda anche il settore giovanile: la forbice tra la Primavera e la Prima Squadra è troppo ampia, serve una via di mezzo. La seconda squadra è la strada giusta, quasi inevitabile per poter crescere i talenti in casa, ed è un’altra necessità del tecnico. Anche se, in questo caso, ci sono tanti ostacoli da superare, dai costi e soprattutto alle strutture dove poter svolgere le attività.

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