C'è un terzo incomodo tra Vlahovic e Chiesa: Allegri può scegliere

Chiesa resta a digiuno e Vlahovic è seduto in panchina, così tra i gemelli del gol della Juve spunta Milik. E’ stato il polacco a rialzare i bianconeri dalla pesante caduta di Reggio Emilia, una sorta di asso nella manica per Allegri. «E’ un attaccante straordinario, ha fatto una grande partita» i complimenti che l’allenatore ha riservato alla sua punta di scorta, match-winner nel risicato 1-0 rifilato al Lecce. E adesso è davvero bagarre in vista della difficile trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, dal momento che anche Kean sembra sulla buona strada del recupero. Il classe 2000 sta smaltendo i fastidi alla tibia che lo tormentano ormai da tempo, l’obiettivo è tornare tra i convocati e aumentare un impiego che al momento è fermo a 28 minuti spalmati su tre gare. Chi sorride, senza dubbio, è proprio l’allenatore.

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«Là davanti stanno lavorando tutti molto bene, ho cinque attaccanti molto bravi e includo anche Yildiz» le parole di Allegri, con il baby che inevitabilmente parte in fondo alle gerarchie. La concorrenza, però, fa bene, e lo dicono anche i numeri: la Juve ha già mandato in gol tre attaccanti, con Chiesa e Vlahovic che sono addirittura a quota quattro (il serbo ha anche sbagliato un rigore) e Milik che si è aggiunto al gruppo proprio martedì sera. Ora alla Continassa si lavora in vista di Bergamo, con Dusan che ha ancora un lieve mal di schiena e Kean che ha lavorato a parte. Ma sono tutti recuperabili, così Allegri potrà scegliere: salvo imprevisti, si va verso il ritorno della coppia titolare a tutti gli effetti, quella formata dai due ex Fiorentina. «Ma i cambi saranno fondamentali» immaginiamo già la frase del tecnico alla vigilia, cinque paroline che ripete praticamente sempre per sottolineare l’importanza delle cinque sostituzioni. E, almeno per quel che riguarda il reparto offensivo, il toscano ha davvero l’imbarazzo della scelta.

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