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TENNIS - NITTO ATP FINALS

Sinner, all'ultimo atto c'è di nuovo lui: "Torino, vinciamo insieme"

Domenica 19 novembre alle 18, la rivincita della sfida di martedì 14 novembre

Sinner, all'ultimo atto c'è di nuovo lui: "Torino, vinciamo insieme"

Jannik Sinner domenica 19 novembre alle 18 sfiderà di nuovo Novak Djokovic dopo averlo battuto sempre a Torino martedì 14 novembre

Diciotto novembre 2020; 18 novembre 2023. Sono passati giusto tre anni da quando un ragazzotto di nome Jannik prendeva il posto di Berrettini alle Atp Finals - prima edizione di Torino - e sfidava il russo Medvedev nell’ultimo match del girone. Allora, il gigante russo, a mo’ di sfottò, sbadigliò anche in faccia al 19enne Sinner. Tre anni dopo, dicevamo, è tutta un’altra storia. Sinner gioca da titolare, batte in serie: Tsitsipas, Djokovic, Rune e Medvedev, appunto: il russo ieri ha fatto di tutto, persino battibeccare con il pubblico, ma non ha trovato il tempo di sbadigliare. Alle 17:10, dopo 2 ore e 29 minuti di partita, Sinner è diventato ufficialmente il primo italiano a qualificarsi per la finale delle Nitto Atp Finals: 6-3, 6-7, 6-1, il risultato finale. Domenica 19 novembre alle 18 sfiderà di nuovo Djokovic. E solamente lui, avendole vinte tutte finora, potrà portarsi a casa l’intera posta in palio di 4,7 milioni di euro.
Jannik, cosa hai provato quando hai messo a segno l’ultimo punto, scrivendo la storia del tennis italiano?
«È stato fantastico. È stata una partita molto difficile. L’atmosfera è stata di nuovo incredibile. Condividere questo momento con i tifosi italiani significa molto per me visto che stiamo giocando qui in Italia».
Quanto stai crescendo?
«Sto facendo passi in avanti, ma so quanto dedico a questo sport. Vado a dormire presto, sto attento all’alimentazione. Faccio tanti sacrifici: nella mia testa mi aiuta per arrivare a centrare certi obiettivi. Competere con i più grandi a questo livello sta diventando la normalità. Questo mi ha portato alla vittoria».

Hai battuto anche Medvedev per la terza volta di fila. Come sta avvenendo questa tua crescita?

«Boh, ci penso (e ride). Secondo me tutto fa parte di un percorso. Come quando prepari per la prima volta la pasta al pomodoro: ci metti il sale, poi la volta dopo ci metti i pomodorini freschi, poi il basilico, per equilibrare tutti gli ingredienti. Così con il passare del tempo, più la prepari e più la pasta diventa sempre più buona. Ma non bisogna esagerare, basta poco per rompere gli equilibri. Ora conosco anche molto meglio il mio fisico, il mio piatto, in questo momento, ha raggiunto la perfezione».
Avrai di nuovo i tifosi dalla tua parte...
«Da quando sono qui a Torino mi sono accorto che c’è tanto calore da parte della gente; c’è tanta aspettativa attorno a me e mi devo godere un po’ il momento. Sono sempre sceso in campo con la mentalità giusta. La gente sugli spalti mi regala tanta emozione, tante sensazioni positive. Sono contento di averlo ancora domani (oggi, ndr) dalla mia parte, poi vediamo come va la partita».

Hai migliorato anche la capacità di gestire la pressione...
«Qui mi sento un po’ più sicuro e sto cercando di essere più coraggioso su i punti importanti».

Dopo Rune avevi avuto un fastidio alla schiena, ora come ti senti?
«Mi sono sentito bene in campo, ho fatto un buon lavoro. Non ho sentito nulla di grave. Fondamentale è il riposo, visto che è stata una settimana ad alta intensità».
Giocherai davanti al pubblico di casa, un bel vantaggio...
«Sarà una partita difficile. Ma non vedo l’ora. È un grande privilegio essere qui in finale. Mi sento privilegiato. Cercherò di dare tutto quello che ho, al 100%, e spero che sarà un buon match». Anche Torino e l’Italia lo sperano, «non c’è posto più giusto per vincere». Il sogno continua.

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