Il Chisola vola in vetta: "Sognare è bello"

Sognare non costa nulla. Lo sa bene il Chisola, artefice fin qui di un cammino semplicemente leggendario. Ieri pomeriggio infatti Conrotto e compagni hanno battuto 1-0 il Vado portando così a casa altri tre punti che li proietta in vetta assieme ad Alcione Milano ed Albenga, inimmaginabile ad inizio stagione. Più che soddisfatto il tecnico Nicola Ascoli che si coccola Ponsat (autore del gol decisivo a metà ripresa) e tutto il resto della squadra: «Ancora una volta questi ragazzi hanno fatto una grandissima partita. Un altro primo tempo dove abbiamo costruito tanto, mentre nel secondo siamo riusciti a buttarla dentro. Il gol di Ponsat balza all’occhio, ma non dimentichiamoci le occasioni di La Marca, Rizq e Viano, è un risultato più che giusto e di certo non doveva finire 1-0. Onore al Vado, squadra di categoria assoluta costruita per fare un campionato di vertice che però si è dovuta arrendere ad un grande Chisola».

Powered by

E all’ipotesi che il Chisola possa essere una delle candidate numero 1 a vincere il girone ci pensa lo stesso Ascoli a frenare ogni possibile entusiasmo: «Chi mi chiede se penso alla vittoria del campionato è pazzo. Vogliamo arrivare il prima possibile a 43 punti, poi penseremo a cosa fare. La classifica ci piace, è bella ed è normale che faccia sognare qualcuno, siamo in vetta, quello che però dico ai ragazzi in settimana è di non montarsi la testa, la stagione cela tante insidie e noi dobbiamo essere pronti a tutto».

Oltre al Chisola ieri pomeriggio sono scesi in campo il Chieri che non è andato oltre lo 0-0 con il Ligorna ed il Pinerolo, battuto in casa dall’Albenga per 2-0. Un’ennesima disfatta quella dei biancoblu che però non sconforta l’allenatore Pier Paolo Rignanese, desideroso più che mai riabbracciare De Riggi e Coulibaly, giocatori in grado di fare la differenza: «Ancora una volta usciti battuti a testa alta. Dispiace perché chi è sceso in campo ha dato veramente tutto, ma stanno pesando delle assenze importanti. Non dobbiamo darci per spacciati, qui si lotterà fino alla fine».
Marco Piccinni