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PIANETA GRANATA

Toro, Cairo non pensa alle ipoteche dello stadio ma al mercato: "Faremo una o due cessioni, come fanno tutti..."

Il presidente granata a "Un giorno da pecora": "Io sindaco di Milano? No, faccio l'imprenditore..."

Toro, Cairo non pensa alle ipoteche dello stadio ma al mercato: "Faremo una o due cessioni, come fanno tutti..."

Il sindaco Lo Russo insieme al presidente del Torino Urbano Cairo

Via le ipoteche dallo stadio Olimpico Grande Torino, ma intervistato a "Un Giorno da Pecora", nel giorno del suo 68esimo compleanno, Urbano Cairo non ha commentato la notizia ricevuta in mattinata dal Comune di Torino. Dalla premier Meloni, alle elezioni di Milano (in programma nel 2026), fino ad arrivare al calcio, al "suo" Toro. Si è parlato di tutto ma non del caso "stadio Olimpico Grande Torino". A proposito di Toro e del futuro: "Non parlo di mercato, dico solo che nella prossima sessione verranno ceduti uno o due giocatori: è normale che sia così, lo fanno anche l'Inter, l'Atalanta o il Bologna". Queste le dichiarazioni del presidente granata in vista della prossima estate. "Ciò che conta è avere uno scouting di livello - ha continuato Cairo durante il suo intervento a Rai Radio 1, durante la trasmissione "Un giorno da pecora" - e che rimpiazzi al meglio i giocatori che vengono venduti".

A pranzo in casa a Milano con moglie e figli, Cairo ha parlato del suo compleanno: "Diciamo che sono diventato maggiore con 50 anni d'esperienza - ha scherzato Cairo - e ho ricevuto diversi messaggi e chiamate d'auguri: ci sono tifosi del Toro che non me li fanno, ma io ci metto tanta passione. Purtroppo durante l'estate scorsa c'è stata una cessione che non è piaciuta, ma a gennaio abbiamo fatto innesti importanti come Casadei: il tifoso ricorda un grande passato e vorrebbe risultati migliori, ma non si ricorda che prima che io arrivassi il passato non era così grande...Ciò che conta è provare a fare meglio", ha aggiunto l'editore alessandrino/milanese.

Dal calcio alla politica: "Se sono pronto per una candidatura a sindaco di Milano? No, non sono pronto, io faccio l’imprenditore, è impossibile, ho 4.500 dipendenti - ha risposto Cairo -. Io per la mia città farei di tutto di più, ma bisogna rendersi conto delle proprie responsabilità, io devo pensare prima a fare il bene delle persone che lavorano con me e per me". Sul referendum alle porte, Cairo non si sbilancia: "Io vado a votare, come sempre. Non so ancora come. Prima mi documenterò per bene e poi andrò a votare. C'è ancora tempo". Infine una battuta sulla premier Giorgia Meloni: "Che trasmissione de La7 le farei condurre? Direi Piazzapulita dai…". In realtà, però, la premier non va mai nei talk show della televisione di Cairo. "In questo momento non viene perché evidentemente non condivide la linea editoriale di certe trasmissioni. Io non discuto, capisco e quando verrà la accoglieremo a braccia aperte".

 

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