Cerca

vita da ex

Pogba-doping, attacco alla Juve. Ecco cosa ha detto l'ex Polpo bianconero

Il francese ha racconta il suo difficile percorso tra squalifiche, un caso di estorsione: "Due anni che sono sembrati dieci"

Paul Pogba rompe il silenzio e "avvisa" la Juve

Paul Pogba in tribuna all'Allianz Stadium durante Juventus-Cagliari

Paul Pogba prepara la ripartenza tra le fila del Monaco e intanto si toglie qualche sassolino dalle scarpe, specie di quando squalificato per la vicenda doping ha trovato un muro dall'altra parte: "Non erano davvero dalla mia parte - ha detto l'ex Polpo bianconero nel corso di un'intervista al programma "Sept a Huit sulla tv francese Tf1 -. Sentirlo è stato uno shock. Non capivo perché. Mi dicevo che ero in guerra con le autorità antidoping, ma non con la Juve". "Ho chiesto alla società la possibilità di fare massaggi e avere un preparatore atletico - ha continuato -, ma non mi è stato concesso. Ne avevo diritto, facevo sempre parte della squadra. Non sono stati troppo gentili con me, non mi hanno sostenuto e sono rimasto colpito, non ne ho capito il motivo”.

Dopo la sospensione per doping e la tentata estorsione di cui è stato vittima, che ha portato alla condanna del fratello Mathias a tre anni di carcere, due dei quali sospesi fino a dicembre 2024, per "estorsione organizzata" e "tentata estorsione", Pogba ha trascorso anni difficili. "In questi ultimi due anni sono stato condannato a dieci anni", ha scherzato. "Sono come un bambino. Nonostante la mia età, mi piace ancora giocare, palleggiare. Sono come un giovane che sta per entrare per la prima volta in un vivaio. Tutto dipenderà da me", ha spiegato.

 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.