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PUGILATO

A Riyadh Fiorenzo Priolo all'esame del sudafricano Ntethetelo Nkosi nel WBC Grand Prix

L'allievo del maestro Cristian De Martini ha raggiunto i quarti di finale nei superleggeri

A Riyadh Fiorenzo Priolo all'esame del sudafricano Ntethetelo Nkosi nel WBC Grand Prix

Fiorenzo Priolo e il maestro Cristian De Martinis pronti per un altro ostacolo al WBC Grand Prix

Riyadh sta diventando una destinazione abituale delle trasferte agonistiche di Fiorenzo Priolo ed è un buon segno. Il 22enne torinese per la terza volta in pochi mesi è nella capitale dell’Arabia Saudita, dove mercoledì 13 agosto disputerà nei superleggeri i quarti di finale del WBC Grand Prix. Sulle sei riprese affronterà il 28enne sudafricano Ntethetelo Nkosi, che ha un bilancio di nove vittorie e due sconfitte. L’allievo del maestro Cristian De Martinis è imbattuto in undici match e non ha intenzione di fermarsi.

«Nella preparazione - afferma il coach - abbiamo curato ogni dettaglio e siamo stati per due settimane a Miami, dal nostro manager Donato De Martiis, che è stato encomiabile e ci ha consentito di fare sparring con atleti che arrivavano da tutto il mondo e in possesso di stili diversi. In totale Fiore ha disputato oltre 50 round, dimostrandosi in grande forma. A settembre tornerà in Florida, che vorrei diventasse un po’ la sua seconda casa. Abbiamo curato anche la tenuta fisica e al ritorno in Italia l’ho mandato a correre al Musiné».

Priolo è entrato nei migliori otto della manifestazione nella sua categoria di peso, ma non si accontenta: «Voglio arrivare fino in fondo. Nkosi è molto bravo alla corta distanza, meno alla media e alla lunga. Cercherò d’imporre la mia tecnica, impedendogli gli scambi ravvicinati. Il sudafricano tende ad approfittare del calo degli avversari e a salire di ritmo con il passare delle riprese. Non glielo permetterò, perché non avrò cedimenti».

De Martinis racconta un aneddoto: «Quando siamo venuti a Riyadh per gli ottavi ho fatto amicizia con l’allenatore del cinese Ju Wu, che era favorito contro Nkosi. Stavo già pensando alla tattica per batterlo e la sua eliminazione mi ha risolto un problema. Me ne ha, però, creato un altro, perché anche il sudafricano è un cliente ostico».

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