Toro, che incubo a Lecce: dalle retrocessioni all'esonero di Mazzarri. E ora tocca a Baroni...

Le retrocessioni e non solo, Lecce rievoca ricordi terribili al Toro. In Salento, infatti, i granata non hanno mai avuto vita facile nella loro storia, compreso il precedente più recente. "Se siamo uomini e conosciamo il passato, dobbiamo onorarlo" dichiarava l’ex tecnico Paolo Vanoli prima dell’ultima trasferta al Via del Mare, nuovamente disastrosa. Perché il suo Toro perse 1-0, nonostante l’allenatore avesse rievocato le tristi pagine di storia: nel 1989 fu proprio quello il teatro della prima retrocessione in B del club, così come l’incubo si rimaterializzò nel 2000 con Emiliano Mondonico in panchina.

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Ora c’è Marco Baroni a cercare di superare i fantasmi giallorossi, con la sua squadra reduce dall’ennesima debacle stagionale. I cinque gol subiti dal Como in casa fanno male quasi quanto la cinquina presa a San Siro dall’Inter all’esordio in campionato, se aggiungiamo pure i tre schiaffi in otto minuti con l’Atalanta i black-out cominciano ad essere davvero troppi. Non si parla di “rischio esonero”, ma nella storia più recente c’è stato anche un tecnico ad aver “lasciato le penne” al Via del Mare: nel 2020, infatti, Walter Mazzarri ne prese quattro a Lecce, che aggiunti ai sette dell’Atalanta portarono il presidente Urbano Cairo al ribaltone.

C’è anche questo ulteriore spettro, dunque, da dover superare per Baroni e i suoi ragazzi, con il Toro che fa i conti con un altro dato terribile: in tutto il 2025, il Lecce ha vinto una sola partita su 16 davanti ai propri tifosi. Contro chi? Proprio contro i granata, lo scorso 18 maggio, in quello che Vanoli aveva definito una sorta di “appuntamento con la storia”. Un motivo in più per provare a ribaltare tutto e ripartire, anche perché in caso di ennesimo passo falso, la classifica del Toro rischierebbe di complicarsi nuovamente.

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