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Sportegolando

Football: UEFA Nations League 2019: Poland - Italy

Roberto Mancini (foto depositphotos)

FRATELLI «Trent’anni fa nello stesso stadio io e Gianluca avevamo perso una finale di Coppa dei Campioni con la Sampdoria, quindi quella notte abbiamo chiuso un cerchio nel migliore dei modi. È stato bellissimo farlo con la Nazionale. Abbiamo giocato tanti anni insieme, siamo praticamente fratelli e ci portiamo dietro ricordi indelebili. Vialli sta bene, è in forma e dobbiamo fare ancora tante cose insieme. Lui è forte, molto più di me. Credo che il fatto di stare insieme e di pensare al calcio, che è il nostro lavoro da sempre, lo abbia fatto stare bene. È un ragazzo forte e intelligente, è sempre stato un esempio e un punto di riferimento per tutti noi». Roberto Mancini a Verissimo

CULTURA «Sono stato contattato qualche settimana fa da una squadra. Posso solo dire che non è il Watford dove poi è andato Claudio Ranieri. Il campionato inglese mi affascina perché c’è più cultura dello sport e, soprattutto, ti danno più tempo per insegnare la tua idea di gioco. Quasi mai si esonera un allenatore, tendenzialmente gli si dà fiducia per tutta la durata del contratto. In Italia, invece, c’è molto più stress, molta più pressione. A me piacerebbe ritornare ad allenare nei club. Vorrei allenare la Sampdoria. Ammesso e non concesso che mi chiamassero, non potrei dire di no. Ma non accadrà mai, a meno che qualcuno della dirigenza blucerchiata cada dal letto e batta la testa». Marco Rossi, Ct torinese dell’Ungheria, confessa il suo sogno
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