Cerca

«L’arte, la salsa rosa e le camicie di jeans: amo gli anni Ottanta»

Arte

Era l’11 luglio 1982 quando Mick Jagger uscì alle 17 sul palco dello Stadio Comunale di Torino, anticipando il live dei Rolling Stones al grido di «l’Italia staserà vincerà i Mondiali». E fu così. La musica, il calcio, solo una delle tante avvisaglie di quanto gli anni ‘80 sarebbero stati un decennio unico, fatto di creatività e sperimentazione, destinato a essere ricordato e a vivere in eterno. Il mondo dell’arte non fu esente da cotanto fermento ricatapultandosi dall’arte povera all’universo più colorato e variegato della pittura.

Un mare magnum di idee, immagini nuove, voglia di osare che si potrà ammirare ancora nella mostra in programma alla Galleria Umberto Benappi di via Andrea Doria 10, dal titolo righeiriano “L’estate sta finendo”, e che si inaugurerà martedì 14 settembre alle 18 quando prenderà il via in città Exhibi.To (l’apertura in contemporanea fino alle 23 delle gallerie torinesi).

Curata da Luca Beatrice, l’esposizione propone una ventina di opere firmate da Aldo Mondino, Alighiero Boetti, Alessandro Mendini, Oliviero Toscani, Luigi Mainolfi, Salvo, Mimmo Paladino, Carla Accardi, Stefano Di Stasio, Riccardo Dalisi, Ugo Nespolo, Mirella Bentivoglio, Massimo Iosa Ghini, Studio Azzurro, Mario Schifano, Stefano Di Stasio.

«Un evento per me che sono nato proprio nel 1984 - spiega Benappi - l’anno in cui a Torino vide la luce il Museo al Castello di Rivoli», il primo dedicato all’arte contemporanea di Italia, come sottolinea Luca Beatrice fervente sostenitore della teoria secondo la quale «la vera rivoluzione nel mondo dell’arte non è avvenuta nel ‘68, ma negli anni ‘80 e Torino, con Rivoli, ne è un emblema». Da qui continua l’elogio di Beatrice sul decennio dei miracoli.

«Io non sono ancora uscito dagli anni Ottanta, mangio le pennette al salmone, la rucola e il cocktail di gamberi. Sono rimasto a quegli anni quando si potevano vedere tette e culi in tv e non si badava ai coloranti. Quel decennio ha dimostrato che un paese che era stato piegato dal terrorismo, dalla crisi economica, aveva voglia di ripartire dalla musica, dall’arte, da tutto. Io ho capito che chi aveva 20 anni negli Ottanta non è più cambiato, sono gli altri ad invecchiare. Noi siamo ancora quelli con la camicia di jeans».

Per quanto riguarda la mostra: «C’è tutto, la transavanguardia, il pop, ma c’è anche la pubblicità e il design. Quello milanese, fino al design povero di Riccardo Dalisi. E non manca la video arte, molto anni Ottanta. Esponiamo un capolavoro di Mimmo Paladino e l’opera metafisica di Ugo Nespolo. Sono tutte esperienze molto importanti quelle che con Benappi abbiamo voluto mettere in mostra, esperienze che segnarono una svolta».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.