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02 Febbraio 2023 - 08:25
L’elenco degli artisti in mostra a Palazzo Barolo è davvero impressionante: Monet, Signac, Van Gogh, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge. Non capita spesso di vedere riuniti in una mostra i più grandi nomi dell’arte internazionale ed è per questo che la rassegna in programma a Palazzo Barolo si configura come una mostra evento, una di quelle esposizioni diventate ormai rare nel panorama cittadino. Una rassegna, quella realizzata da Next Exhibition, che consente al pubblico non solo di ammirare opere di assoluto valore ma anche di conoscere una delle realtà museali più importanti al mondo ma ancora poco conosciuta, come la Johannesburg Art Gallery. Si intitola “Da Monet a Picasso. Capolavori della Johannesburg Art Gallery” l’esposizione che aprirà i battenti questo sabato nelle sale della dimora patrizia torinese, dove rimarrà visibile fino al 7 maggio prossimo.
Sono 63 le opere in mostra, provenienti dall’istituzione museale nel Joubert Park, nel centro della città di Johannesburg, significativi di una collezione che con le oltre 10 mila opere fa del “Jag”, come è chiamata affettuosamente la Galleria, il più grande museo del continente africano. «Un museo importante e vitale - spiega la curatrice Simona Bartolena - che ha preso vita da una passione, e che con passione e intelligenza prosegue ancora oggi il proprio cammino». La passione è stata quella per l’arte di Lady Florence Phillips, moglie di un magnate minerario, lungimirante collezionista che, all’inizio del Novecento, grazie ai suoi prestigiosi contatti, riuscì ad acquisire capolavori immortali di celebri artisti europei tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo.
Suddivisa in quattro sezioni, la mostra prende avvio dalle opere dell’Ottocento inglese, che costituiscono il nucleo centrale nella collezione del museo non solo per il legame strettissimo della società che ha dato vita alla Art Gallery con gli ambienti britannici, ma anche perché alcune donazioni hanno ulteriormente arricchito la collezione con opere vittoriane e preraffaellite. Ripercorre, poi, la scena francese del XIX secolo, dall’esperienza dei barbizonniers, ben rappresentata da un poetico paesaggio di Corot e dal realismo di Courbet, presente in mostra con uno splendido scorcio delle falesie di Étretat, per arrivare, passando da Monet, Sisley e Degas, fino alle generazioni del postimpressionismo. La terza sezione è dedicata al più recente nucleo novecentesco del museo con lavori di Derain, Picasso, Modigliani, Matisse, Rossetti. Un’ulteriore sezione rende conto della scena sudafricana, quella del mondo di Lady Phillips, dove spiccano tre opere di enorme valore di Kentridge.
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