Rocco Siffredi a Torino, e stavolta si "spoglia" davvero

Si è spogliato molte volte ma, a nudo così, non si era mai visto. Rocco Siffredi, sessant’anni appena compiuti, ha scelto il palcoscenico per raccontare, per la prima volta nella sua lunga carriera, tutto se stesso. «È giunto il momento di farlo, ho scritto tutto di mio pugno» ha confessato nelle recenti interviste Rocco Antonio Tano, suo vero nome.

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Così è nato “Siffredi racconta Rocco”, uno spettacolo di novanta minuti il cui tour partirà il 18 ottobre da Firenze e approderà a Torino, al Teatro Alfieri, il 4 novembre prossimo. E il tutto esaurito è scontatissimo. In fondo si tratta del porno divo più famoso del mondo, un volto italiano di fama internazionale. Un personaggio unico nel suo genere, uno che ha sdoganato l’hard facendone cadere gli ultimi tabù. E di questo deve dire grazie a se stesso. C’è molta curiosità, quindi, intorno a questo spettacolo, un racconto inedito e sincero che procede per suggestioni e ricordi, senza un ordine cronologico, alternando gag comiche, provocazioni irriverenti, intime confessioni e momenti poetici per ripercorrere un percorso professionale e umano che – al di là delle ansie, dei conflitti interiori, dei momenti di solitudine e sofferenza - ha regalato a Rocco anche tanta gioia, spensieratezza e divertimento. In un contesto che alterna momenti divertenti e poetici, Rocco si svela in modo autentico, riflettendo su se stesso, sull’importanza dell’empatia e sulla possibilità di amare veramente.

Cosa che lui ha saputo fare con la sua Rozsa Tassi, conosciuta sui set e diventata la sua inseparabile moglie nel 1993. La compagna di vita da cui ha avuto i due figli, Lorenzo e Leonardo. Lei è il fulcro di quella che, paradossalmente, rappresenta davvero una famiglia Mulino Bianco. E Rosa non lo abbandonerà neppure in questa nuova e inaspettata avventura entrando sul palco durante i novanta minuti dello spettacolo verità che, finalmente, spoglierà Rocco degli abiti più ingombranti che un uomo possa indossare: quelli che ricoprono la propria vera anima. Siffredi sarà Rocco, quello vero, quello genuino, al di là della sua necessità di recitare dietro uno pseudonimo suggeritogli da uno dei personaggi di Alain Delon, il divo che guardava sognante da bambino.

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