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Il personaggio

Clementino: «A Torino incisi il mio primo album, ricordo i miei pomeriggi a fare freestyle fuori dal Regio»

Il rapper napoletano affiancherà Antonella Clerici il 12 e 13 settembre all'Inalpi Arena in “Jukebox - la notte delle hit”

Clementino

Clementino

In radio sta impazzando con l’ultimo singolo “Batte il cuore”, a fine luglio uscirà il nuovo album, quindi, ci saranno le date dei concerti (il 20 novembre al Fabrique di Milano, il 28 dicembre al Palapartenope di Napoli). E’ inarrestabile Clementino, puro rapper “made in Napoli” che quando si concede parentesi in tv sa spaccare lo schermo. Non sorprende allora che la Clerici lo abbia voluto al suo fianco in “Jukebox - la notte delle hit”.

Cosa di meglio di una trasmissione musicale?

«Esatto, ma non mi devo mai dimenticare da dove arrivo: io sono un rapper prima di tutto. In ogni caso, con “Jukebox” avrò modo di vivere in tv la musica. Ho pensato a una serie di incursioni in console con cui farò ballare tutto l’Inalpi Arena, saranno dei veri djset, voglio scatenare tribune e platea».

Cosa le evoca Torino?

«Tanto e sono contento di tornarci. Il primo album nacque proprio a Torino, nel 2006, esattamente vent’anni fa. E poi ricordo i tempi del Regio, ci trovavamo lì fuori a fare freestyle. Torino è sempre stata sempre avanti in queste cose».

Chi sono gli artisti che non vede l’ora di incontrare sul palco?

«Sicuramente la old school, mi riferisco a un mostro sacro come Sembello che con “Maniac” ha scritto una pagina della storia della musica. Ma anche ai Gemelli Diversi che mi folgorarono quando uscì “Un attimo ancora”. Allora io ero un ragazzino alle prime armi e il loro rap è stato importante per me».

Torino le ricorda anche la Juve...?

«Sono del Napoli, ma sono sportivo, nessuna rivalità. E poi oggi (ieri, ndr) festeggiamo i vent’anni dalla Coppa del mondo alzata da Cannavaro, napoletano doc: il calcio unisce».


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