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Alviero Martini: "Sì, a 75 anni ho deciso di sposare William, nessuno mi capisce come lui"

A tu per tu con lo stilista piemontese che a 14 anni scappò da Cuneo per dedicarsi alle sua grande passione: la moda. Ecco i segreti della sua bellissima storia d'amore

Alviero Martini

Alviero e William

Ci sono tanti modi di viaggiare: con gli aerei, con la fantasia, con la creatività. Alviero Martini, stilista piemontese di fama internazionale, lo ha fatto in tutti i modi possibili, anche attraverso le sue borse, regalando alle donne degli anni Novanta un modo per essere eleganti, internazionali e mai fuori luogo. Erano gli anni di 1° Classe, delle famose borse realizzate con le stampe delle mappe che hanno valso a Martini, tra gli altri, il titolo di Style Maker, creatore di un nuovo concetto di viaggio. La sua scalata durò decenni fino a quando nei primi anni Duemila vendette l’azienda con annesso il marchio, per ricominciare da capo con la sua ALV (Andare Lontano Viaggiando) e con le nuove creazioni che riprendono i timbri sul passaporto dei suoi giri intorno al mondo. Ma, per lui, per il creativo di Cuneo, classe 1950, il viaggio più importante deve ancora iniziare e sarà con il suo William, 38 anni, conosciuto qualche anno fa in Brasile in una serata tra amici. Alviero e William si diranno “” ad agosto in una cerimonia civile intima al di là dell’Oceano, per poi ripeterla a metà settembre a Milano con un mega party cui parteciperanno circa 180 invitati.

«I preparativi fervono e in tutto questo ci sono le sfilate – ci racconta Alviero Martini raggiunto proprio mentre si sta recando a Roma per un evento – quindi per me sarà un’estate molto impegnativa. Per la festa di Milano abbiamo i wedding planner, ovviamente, ma c’è comunque molto da fare. Sarà un matrimonio bellissimo, avremo anche l’esibizione delle Appassionate, il famoso trio musicale femminile, e tanti amici che ci vogliono bene».

Come ha conosciuto William?
«È accaduto nel 2023 a Rio, a una cena tra amici. Lui lavorava come rappresentante legale di una grande azienda, mi ha colpito la sua intelligenza, tra noi è immediatamente nata un’affinità intellettuale che non avevo mai avuto con nessuno prima di quell’incontro…».

Poi cosa accadde? È vero che non gli svelò subito chi lei fosse?
«, è vero, non volevo che mi riconoscesse. Ci sono andato con i piedi di piombo anche se, oggi lo so, non sarebbe stato necessario. William è un uomo diverso da tutti gli altri che ho conosciuto. Da lì, abbiamo iniziato a sentirci e poi a frequentarci, un po’ in Brasile, un po’ in Italia. La relazione è nata in un secondo momento, abbiamo fatto le cose con calma».

E poi è venuto il matrimonio: è la prima volta per lei?
«Assolutamente sì, è la prima volta che sento di avere trovato la persona giusta».

Vivrete in Italia?
«, a Milano. Qui ci sono i miei affari».

Il suo destino come stilista non era certo segnato dalla nascita, quando ha capito che sarebbe diventata la sua professione?
«Ho sempre sentito di avere una forza interiore che mi avrebbe portato lontano da Cuneo, ma non fu facile. Ero figlio di contadini per i quali tramandarsi la terra era tutto, dovetti lottare contro mio padre che proprio non capiva la mia indole ma, per fortuna, ho sempre potuto contate sull’aiuto di mia madre. Grazie a lei a 14 anni, andai a Milano inventandomi di tutto, imparai persino a cucire. Sentivo che avrei fatto qualcosa di grande e di diverso, me lo ripetevo sempre da bambino».

E, infatti, fu così. Ha iniziato come vetrinista, è stato costumista e, persino, attore al fianco di Vittorio Gassmann in “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini…
«, l'arte e la creatività erano nella mia natura. Fu proprio allestendo una vetrina a Roma nel 1987 che ebbi l’idea di usare una mappa geografica per ricoprire una vecchia valigia. Rimasi folgorato dalla mia intuizione e creai le borse di 1° Classe, ben presto arrivò il successo. Ma, nella vita bisogna cambiare e nei primi Duemila decisi di vendere. Rimasi consulente fino al 2006 poi abbandonai del tutto il marchio per fondare la mia nuova avventura, la ALV, dove il viaggio è rimasta una costante e dove la “A” sta anche per amore...».

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