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“Scirea, l’uomo libero” della Juventus

Ecco lo speciale del Tgr che uscirà il 25 maggio, il giorno in cui avrebbe compiuto settant’anni

Gaetano Scrirea

Il campione (foto da Twitter)

“Un grande giocatore”, “un grande capitano”, un grande leader della sua squadra e della nazionale”, “un ragazzo che non aveva difetti”, “un autentico signore al servizio della Signora”: così Gaetano Scirea nel ricordo di chi l’ha conosciuto. E al servizio della Juventus questo calciatore, cresciuto tra i ragazzi dell’Atalanta come mezz’ala, passò la sua vita calcistica fino quel tragico 3 settembre del 1989 quando la trasmissione “La domenica sportiva” venne improvvisamente interrotta per comunicare la notizia della sua morte in un incidente stradale in Polonia.

È dedicato a Gaetano Scirea il documentario “Scirea, l’uomo libero” di Massimo Lanari e Gabriele Russo, a cura di Francesco Marino. Un prodotto, quello realizzato con il Centro di produzione Rai di Torino per Ray Play, fruibile anche in versione podcast su RaiPlaySound, che Ray Play rende disponibile giovedì 25 maggio nel 70° anniversario della nascita di Scirea (era nato il 25 maggio del 1953 a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano). La testata giornalistica regionale della Rai rende così omaggio all’indimenticato capitano bianconero a trent’anni dalla morte. «Un viaggio - spiegano dalla Tgr - che si snoda tra il giocatore e l’uomo, tra il rettangolo di gioco e il suo appartamento di Torino. Con le testimonianze della moglie Mariella e del figlio Riccardo, del presidente del J|Museum Paolo Garimberti, del giornalista Carlo Nesti e del fotografo Salvatore Giglio che di quella Juve ha collezionato le immagini più importanti. Impreziosito dai gol, dalle interviste e dalle immagini d’epoca conservate nelle Teche della Rai».

Ed ecco il calciatore Scirea nel ricordo del figlio Riccardo: «Aveva movenze, visioni di gioco molto importanti. Lui faceva il libero, ruolo che adesso non esiste più. Oggi io lo immagino più come un centrocampista che gioca davanti alla difesa e che avendo molto intelligenza e molta visione di gioco dà il “la” all’azione, come faceva da libero».

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