«Io, Valentino...e ora Giulietta
Il nostro amore nato ai box...»

Uno pensa che nella famiglia quello trasgressivo sia Valentino Rossi. In fondo è sempre stato così. In pista come nella vita privata. Ma evidentemente con Francesca Sofia Novello ha scelto bene, perché più passa il tempo e più scopriamo che sono simili. L’hanno scoperto in fretta, come ha confessato la modella milanese ospite del podcast di Diletta Leotta che in teoria parla di mamme ma più spesso di coppie. «Sesso nel paddock con Valentino? Ormai sdoganiamola questa cosa. Il paddock è come un paese con 20, massimo 30 team. La maggior parte sono uomini, poi anche donne che si occupano di hospitality e comunicazione. Ma sono soprattutto uomini. …E poi ci sono le ombrelline, io sono stata anche una di loro. Così è iniziata la mia storia d’amore con Valentino.

Powered by

I piloti hanno talmente tanto da fare tra meeting e prove, che non è che hanno poi molto tempo di dedicarsi a queste ombrelline. Quindi non è che c’è tutto questo gran sesso… Però se dovesse capitare è una cosa che fa anche bene». In realtà a loro è successo: «Sì, ma eravamo già una coppia, andavo già alle gare con lui, quindi dormivamo insieme tutte le sere. Magari non il sabato prima della gara, ma capitava che facevamo sesso nei weekend di gara, però da fidanzati. Se è strano? Alla fine non è che lo fai al box, i piloti hanno tipo una loro casa, il motor home che viaggia con loro in tutti i circuiti. E’ la loro camera, c’è il letto. Capita quindi durante le prove, anche con tutto il rumore».

Il loro amore non ha prodotto un matrimonio, perché nessuno dei due ci tiene particolarmente. In compenso però è arrivata Giulietta che a marzo compirà due anni. «Ha nel Dna la passione per la moto. Un po’ perché ovviamente in casa abbiamo le moto e i caschi e un po’ perché il sabato va al ranch, dove guarda le prove, i piloti, si siede in mezzo agli altri in fase di brainstorming. Non gliel’ha insegnato nessuno. E’ una cosa che lei ha naturalmente. Magari un giorno sarà lei la prima campionessa nella storia della MotoGp». Oppure ci penserà il fratellino, un’idea che hanno da tempo.