Il giorno dell'innocenza cambierà tutto per l'avvocato della Lincoln (spoiler)

Il Corcoran State Prison è noto per non cedere facilmente i suoi prigionieri, vivi per lo meno: tanto per citarne uno, Charles Manson era detenuto lì. Ma per Jorge Ochoa, ingiustamente accusato di omicidio, quattordici anni di sofferenza sono giunti al termine grazie all’infaticabile avvocato Mickey Haller. Questo avvenimento segna il punto di partenza di un nuovo capitolo avvincente e intricato nella vita dell’avvocato più famoso di Los Angeles, l’avvocato della Lincoln, come viene chiamato. Anche se non gira più con la classica Town Car, ma un mastodontico e lussuoso suv Navigator. E non lavora sul sedile posteriore, perché Harry Bosch con glielo consente.

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Già, Bosch, il detective in pensione suo fratellastro, lavora per lui - per pagarsi le terapie contro il cancro - e guida anche la Lincoln, quando serve. Ma soprattutto seleziona i possibili nuovi clienti. Perché la liberazione di Ochoa ha suscitato un’ondata di richieste da parte di detenuti che vedono in Haller l’unica speranza di ottenere giustizia. E Bosch si imbatte nella lettera di Lucinda Sanz, incarcerata per l’omicidio del suo ex marito, un poliziotto. L’enigma dietro la condanna di Lucinda cattura l’attenzione di Bosch, poiché emergono incongruenze e decisioni affrettate da parte delle forze dell’ordine. La missione di scagionare Lucinda si rivela un’ardua impresa, ma per Haller e Bosch, noti per affrontare sfide apparentemente impossibili, è solo l’inizio di un’avventura travolgente.

“Il giorno dell’innocenza” (Piemme, 22 euro, traduzione di Alfredo Colitto) è il ritorno di un Michael Connelly in forma smagliante, con i suoi due personaggi più celebri e amati. Un thriller teso dove ci dividiamo fra le acrobazie legali di Haller - che lo faranno finire anche dietro le sbarre e dovrà fare i conti con una decisione imprevedibile - e la perseveranza e l’acume di Bosch nelle indagini sul colpo, anche se quest’ultimo pare continuare a fare a pugni con l’idea di essere passato al “lato oscuro”, ossia da poliziotto a difensore. Imperdibile.