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La regina dell'hard

Fantastica Moana, anche trent’anni dopo

L’Italia si prepara a ricordare l’attrice porno più famosa di tutte morta il 15 settembre del 1994. Per metà era piemontese

Moana Pozzi

La sensualità di Moana Pozzi

Avrebbe da poco compiuto 63 anni e sarebbe ancora bellissima. Di sicuro ne dimostrerebbe dieci in meno data la sua avvenenza e, chissà, magari sarebbe ricorsa a qualche ritocchino di chirurgia plastica qua e là, il minimo indispensabile pur di continuare a tenere alta la sua reputazione di donna tra le più belle e desiderate del pianeta. La pornostar più famosa di tutti i tempi.

E, invece, Moana Pozzi non c’è più, la sua dipartita precoce quel 15 settembre del 1994, aveva solo 33 anni, l’ha resa immortale, tanto che ancora oggi chi l’amava, la seguiva, l’ammirava fatica a credere che se ne sia andata. E’ ciò che accade ai miti, a quelli che se ne vanno giovanissimi, nel fior fiore di una carriera unica al mondo che rimarrà per sempre loro e solo loro. “Fantastica Moana” è il titolo del suo primo film osé datato 1987 e lei, fantastica, lo era davvero. Era bella, giunonica, alta 1,77 con un paio di gambe che non finivano più, Moana si distinse nel mondo dell’hard, e dello spettacolo in genere, anche per la sua classe e la sua cultura, per una formazione completa dettata dalle regole della sua famiglia borghese e bigotta.


Nacque a Genova, il 27 aprile 1961 da papà Alfredo, ingegnere, ricercatore nucleare, e mamma Giovannina Alloisi, piemontese, dell’alessandrino. E proprio a Ovada Moana frequentò il Liceo Scientifico, solo una parentesi di un’infanzia trascorsa in giro per le centrali nucleari dove veniva mandato il papà. La sua formazione fu comunque di alto livello, studiò anche chitarra classica per moltissimi anni. Ebbe una sorella minore, Mima, divenuta poi anche lei pornostar, e un fratello, Simone, che, però, dopo la sua morte venne fuori essere suo figlio. Uno dei tanti misteri legati all’attrice, così come quello della sua morte, avvenuta a Lione, a causa di una grave malattia, probabilmente un tumore al fegato, ma di cui esistono pochissime testimonianze.


Moana era così, riservata, parlava con gli occhi azzurro intenso, con il sorriso da capogiro, con una nudità quasi mai volgare, nonostante tutto. Era coraggiosa, il suo debutto avvenne in Rai come conduttrice di programmi per ragazzi, uno lo condusse anche con Fabio Fazio, “Jeans 2”, ma il mondo del porno era il suo vero obiettivo. Dopo alcuni film soft, con Federico Fellini recitò in “Ginger e Fred”, entrò nella squadra di Riccardo Schicchi, “Diva futura”, nel 1986 e da lì iniziarono i progetti milionari.

“Moana, la bella di giorno”, Moana… e le altre regine”, “Moana Fantasy” e in “Moana la scandalosa”, i titoli che la resero una star. La sua carriera, però, non si limitava alle luci rosse, grazie anche alla bravura di Schicchi, Moana divenne un’icona della femminilità cercata ovunque. Era sensuale e intelligente: tutti volevano Moana. Un vanto. A partire da settembre sarà ricordata un po’ ovunque, perché nessuno può dimenticarla. Lei esisterà per sempre, bella, intelligente e sexy: fantastica Moana.

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