La verità di Stefano De Martino
«Ecco con chi dovrei uscire...»

Per anni è stato accusato, nemmeno in maniera troppo sommessa, di vivere della luce riflessa e della popolarità che gli regalava Belen. Oggi che invece si è consacrato come conduttore e come nuovo volto immagine della Rai, Stefano De Martino brilla da solo. Ma non ha dimenticato quello che è stato e che l'ha formato.
Come la Rodriguez, perché tutto o quasi si riconduce a lei: «Il fatto che sia stato sposato con una donna così bella ha creato attorno a me il falso mito che mi piace solo quel tipo di donna. Non è vero. Di lei mi affascinava la luce, l’ambizione, questa voglia di mondo che era la mia stessa voglia», ha confessato al Corriere della Sera. E ammette di essersi sentito un simbolo, la rivalsa di chi non pensava di potercela fare: «Penso che tanti uomini, dopo, abbiano cominciato a sentirmi vicino perché in fondo io ce l’avevo fatta con mezzi limitati. Lei stava con Fabrizio Corona, un’altra generazione, un’altra vita: in teoria non c’era gara».
Con il passare del tempo però quell'alone di magia è venuto meno. Si sono presi e persi più volte, fino all'addio definitivo. E qualche rimpianto gli rimane, anche se è superato da una sensazione diversa: «Gli amori si compiono. O si resiste al tempo con affanno, o si ha il coraggio di dire che è stato molto bello. L’unico amore eterno è quello tra genitori e figli». In realtà uno solo, Santiago, che ha 11 anni. E per lui valgono bene i sacrifici che sta facendo: «Parto il giovedì per Milano e torno a Roma la domenica. Tutti dicono che mi somiglia moltissimo, ma non osano ammetterlo se c’è la madre. Parla tre lingue: italiano, spagnolo e inglese. Andiamo spesso a Londra, abbiamo visitato insieme la Tate Modern. Mi piace creare ricordi con lui, mostrargli cose nuove».
Suo figlio è una realtà, i presunti flirt pura fantasia, compreso quello con Alessia Marcuzzi. «Sì, ogni mese ce n’è una nuova. Mentre è vero che mi piace frequentare persone più grandi di me, che hanno da insegnarmi qualcosa. Seguendo questo schema, però, dovrei uscire con le ottantenni».

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