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La scoperta
14 Gennaio 2025 - 05:00
(Fonte Mediaset)
La storia di Sara, protagonista dell'ultima puntata de Le Iene, ha scosso l'opinione pubblica con una drammatica rivelazione: dietro i suoi disturbi alimentari, che l'hanno accompagnata per anni, si nascondeva una figura inquietante, quella di un "Ana-coach", ovvero un coach dell'anoressia. La storia diventa ancora più torbida quando si scopre che l'uomo che l'ha manipolata e spinta verso l'anoressia non è stato un incontro casuale, ma una figura trovata in un contesto che doveva essere di supporto. Sara aveva infatti conosciuto il suo "Ana-coach" su una pagina Facebook dedicata ai disturbi alimentari, un gruppo che, almeno all'apparenza, avrebbe dovuto servire come spazio di sostegno per chi viveva situazioni simili. In questo ambiente virtuale, che si presentava come un punto di riferimento per chi affrontava il buio dei disturbi alimentari, l'uomo si era proposto come una sorta di "guida" per Sara, convinto che una simile "amicizia" avrebbe aiutato a gestire la sua sofferenza.
La famiglia della ragazza, preoccupata per la sua salute dopo l'ennesimo ricovero in ospedale, ha deciso di controllare i suoi messaggi. Quello che hanno scoperto ha superato ogni immaginazione. Un giovane, che si qualificava come "coach", le inviava quotidianamente messaggi sempre più inquietanti, incoraggiandola a continuare il suo percorso di dimagrimento con frasi come "che belle ossa, continua così piccola". La situazione, però, non si fermava qui. La perversione sessuale che si nascondeva dietro queste parole era agghiacciante, come dimostrano le richieste esplicite che il ragazzo faceva a Sara, minando ulteriormente la sua psiche già fragile.
Quello che rende la vicenda ancora più terribile è che questo "ana-coach" era riuscito a manipolare Sara al punto da convincerla a rifiutare le cure mediche, che avrebbero potuto salvarla. Quando Veronica Ferraro, inviata de Le Iene, ha cercato di confrontarsi con lui, il ragazzo si è comportato come se fosse una persona normale, ma appena messo alle strette sui suoi messaggi, ha reagito con il panico, fuggendo dentro un negozio e negando ogni accusa.
Questa storia è più di una semplice perversione sessuale. Essa evidenzia una mentalità di odio verso le donne, un desiderio di annichilirle e manipolarle, riducendole a un involucro vuoto, uno scheletro. È un abuso che va oltre i confini di ciò che conosciamo, che gioca sulle debolezze e sulle vulnerabilità di una persona per prenderne il totale controllo.
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