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SICUREZZA IN VOLO

Ryanair contro l'alcol: massimo due drink negli aeroporti

Ryanair denuncia il caos causato dai passeggeri ubriachi e chiede all’UE regole più severe sull’alcol prima del volo

Ryanair contro l'alcol: massimo due drink negli aeroporti

Immagine di repertorio (fonte: Pexels)

Un volo deviato, migliaia di euro di danni e decine di passeggeri bloccati. È uno dei tanti episodi che hanno spinto Ryanair a chiedere all’Unione Europea regole più stringenti sul consumo di alcol negli aeroporti. La proposta è chiara: fissare a due il numero massimo di drink consentiti per ogni passeggero prima di salire a bordo, con un monitoraggio tramite la carta d’imbarco.

I dati parlano chiaro: gli episodi di comportamenti indisciplinati a bordo sono in aumento. Secondo l’International Air Transport Association (IATA), nel 2023 si è registrato un caso ogni 480 voli, rispetto a uno ogni 568 del 2022. Anche se non tutti questi episodi sono legati all’alcol, il consumo eccessivo è spesso una causa scatenante. Ryanair sostiene che l’assenza di limiti negli aeroporti favorisca situazioni di rischio, soprattutto durante i ritardi, quando molti passeggeri tendono a esagerare con le consumazioni.

“Le compagnie aeree hanno già limitato la vendita di alcolici durante i voli, ma negli aeroporti non ci sono regole chiare. Se per gli acquisti duty free esistono limiti monitorati dalla carta d’imbarco, perché non applicare lo stesso principio al consumo di alcol?”, ha dichiarato un portavoce della compagnia al The Sun. “Questa misura renderebbe i voli più sicuri e migliorerebbe l’esperienza di viaggio per tutti”.

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Uno degli episodi più significativi riguarda il volo FR7124 da Dublino a Lanzarote, costretto a un atterraggio d’emergenza a Porto lo scorso 9 aprile a causa di un passeggero ubriaco e violento. L’incidente ha comportato una notte di ritardo per 160 passeggeri e costi aggiuntivi per Ryanair, che ha richiesto un risarcimento di 15.000 euro. “Un comportamento del genere è inaccettabile e causa gravi disagi non solo al nostro equipaggio, ma anche agli altri passeggeri”, ha spiegato la compagnia, ribadendo la sua politica di 'tolleranza zero' nei confronti dei comportamenti indisciplinati.

La proposta di Ryanair ha scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi ritiene che limitare il consumo di alcol possa prevenire disordini, rendendo i voli più sicuri. Dall’altro, non mancano le critiche di chi vede in questa misura una limitazione eccessiva della libertà individuale. Tra i detrattori spicca Sir Tim Martin, fondatore della catena di pub JD Wetherspoons, che al The Sun ha definito eccessiva una regolamentazione ulteriore, sostenendo che la responsabilità debba ricadere sui singoli consumatori.

Gli aeroporti rimangono un nodo centrale nella questione. Secondo il personale, ritardi e mancanza di regole chiare possono favorire consumi eccessivi. Un limite al consumo di alcol potrebbe rappresentare una svolta importante per evitare situazioni critiche.

Se l’Unione Europea accoglierà l’appello di Ryanair, si potrebbe arrivare a una regolamentazione uniforme in tutti gli scali europei. Una scelta che non solo cambierebbe le abitudini dei passeggeri, ma avrebbe anche ripercussioni sul sistema economico degli aeroporti.

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