Salemi-Pretelli verso le nozze?
Quando potrebbe accadere...

Questo è decisamente un anno speciale per entrambi, segnato profondamente dalla nascita a gennaio del piccolo Kian, il loro primo figlio. Ma probabilmente non sarà l’unica novità nel rapporto che lega ormai profondamente Giulia Salemi e Pierpaolo Pretelli che sono pronti per dare un senso compiuto alla loro relazione con il matrimonio.

Powered by

L’anticipazione è del settimanale “Oggi” e non è ancora stata smentita dai diretti interessati. In realtà non ci sarebbe ancora una data certa e quindi nemmeno le pubblicazioni. Ma l’ipotesi più probabile è che possa essere nel prossimo settembre, quando Kian non sarà ancora grande per camminare ma almeno abbastanza per poter reggere una cerimonia così importante.

Un passo decisivo per entrambi, anche se Pierpaolo è già padre di Leonardo che a luglio compirà 8 anni, nato dalla relazione con la modella e attrice Ariadna Romero. Il bimbo vive con la madre e adesso sta stabilmente a Miami visto che lei frequenta Julio Iglesias jr.: «Ci vediamo due volte anno. Mi manca la quotidianità. È venuto qui quest’estate ed è stato un mese. Quando è nato Kian gli ho fatto videochiamata dall’ospedale, era felicissimo. Presto il bimbo conoscerà il fratellino, non vedo l’ora», ha raccontato lui a Mara Venier.

Kian però non è arrivato come un rimpiazzo, ma per coronare il loro amore: «Questo figlio è stato voluto perché ho trovato la persona che mi completa, che mi sostiene, che mia aiuta, che mi rispetta. Il segreto del nostro rapporto è non prendersi mai sul serio, ridere, scherzare. Abbiamo tanti punti in comune. Quando ho visto che lei era convinta di voler diventare madre e automaticamente anche di mettere un po’ se stessa da parte, allora ho capito che era il momento adatto».

Lo sa anche lei che ne aveva parlato a “Verissimo”: «Questo è il momento più bello della mia vita. Mi sento addosso un’energia, una felicità che non ho mai avuto. Anche una serenità mai provata prima». Merito anche di Pierpaolo: «Da tempo è cambiato anche il nostro modo di interagire, quelli che una volta erano i nostri screzi non ci sono più. Siamo cresciuti».